giovedì, Aprile 25, 2024
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I risultati definitivi solo dopo la mezzanotte. Il centro destra accarezza la vittoria al primo colpo, ma sarà ballottaggio con il centro sinistra.
Il Polo al 48,34% , il sindaco uscente al 43,27. L’outsider Frosi non supera il 9

Desenzano, sfida Anelli-Pienazza

La Casa delle Libertà non è riuscita a piazzare il colpo del ko al primo round a Desenzano. Il suo candidato sindaco Cino Anelli dovrà forse sudare le proverbiali sette camicie se vorrà vincere il ballottaggio fra due settimane sul principale antagonista Fiorenzo Pienazza, sindaco uscente e leader del centrosinistra.Cino Anelli ha chiuso con il 48,34 per cento dei consensi pari a 7011 voti, dopo una partenza razzo che sembrava destinata a farlo eleggere al primo turno e che con il passare delle ore ha registrato un graduale riflusso. Fiorenzo Pienazza ha raggiunto il 43,27 per cento pari a 6275 consensi. Terzo posto per Enrico Frosi, 8,38 e 1216 voti.Certo, quegli oltre 1200 voti rastrellati da Frosi sarebbero serviti come oro colato a Cino Anelli: con l’8,38 in più avrebbe infatti liquidato la partita al primo round, senza dover soffrire i patemi d’animo del ballottaggio, autentico spauracchio come ha onestamente ammesso lo stesso Anelli al termine della maratona elettorale di ieri.Ma la CdL ha comunque incassato un primo, importante riconoscimento che la pone al riparo da rischi futuri nel governo di Desenzano. Avendo raccolto le proprie forze (Lega, An, Fi, Udc, Dc, Basta Tasse, Pensionati e Comune Amico) il 52.34% come voti di lista (mentre Anelli ne ha ricevuti il 48%), nel caso in cui Pienazza dovesse vincere il ballottaggio, il neonato sindaco sarebbe costretto a governare in minoranza in quanto il 60% dei consiglieri andrebbe ascritto alla CdL.Le tre liste civiche del sindaco uscente, invece, hanno ottenuto poco più del 40% e quelle di Frosi il 7,38%. Un caso fotocopia a quello accaduto a Bolzano. La sorte di Pienazza, sempre che uscisse vincente al secondo turno, sarebbe segnata al primo scoglio in aula consiliare. La composizione potrebbe essere di 11 consiglieri alla CdL, 8 al centrosinistra e uno a Frosi: ma fino a tarda notte il dato non era così sicuro e quindi tutto verrà rimandato a quest’oggi. E, a proposito di ore piccole, fino a dopo la mezzanotte due dei 25 seggi non avevano ancora terminato lo scrutinio.Questi i commenti dei tre candidati sindaco. Cino Anelli: «È stata una battaglia dura e piena di suspense, sapevamo di avere un avversario forte e stimato dalla gente, però abbiamo chiuso in testa questo primo turno. Sappiamo che c’è un ballottaggio che comporta determinati rischi: la gente non ha tanta voglia di ritornare alle urne. Cercheremo di convincerla a ripresentarsi per noi. Se le liste di Frosi abbiano pesato sul voto della CdL? Sapevamo che ci avrebbe penalizzato e così è stato, però ha agito legittimamente, nulla da dire. Se lo andremo a cercare? No, di certo. Io almeno personalmente non lo farò». Fiorenzo Pienazza: «Beh, diciamo che dal 62% scendere al 48% per la CdL non si è trattato di un grande risultato, anche se ci sono i voti di Enrico Frosi in aggiunta. Mi sento soddisfatto per aver raggiunto questo primo traguardo, i voti non sono stati pochi e le preferenze della gente sulla mia persona sono state parecchie. Quindi, ce la giocheremo tutta al ballottaggio: a bocce ferme domani (oggi per chi legge, ndr.) faremo una riflessione sui voti di lista»«Al secondo turno – valuta Pienazza – non conteranno più i partiti o i simboli delle civiche ma i volti dei due contendenti, le loro chance. Abbiamo esercitato il massimo sforzo per raggiungere quel 43% di voti, contro avevamo la corazzata della CdL, riuscendo ad andare in controtendenza rispetto al dato nazionale».Enrico Frosi: «Si va al ballottaggio? Faremo un’attenta valutazione ed andremo a dialogare con i due candidati sindaco per capire a chi dei due interesserà il nostro progetto di cambiamento, poi tireremo le somme. Ci siamo impegnati al massimo, il risultato crediamo sia stato buono e la competizione in cui ci siamo calati è stata per noi un piacere. Ora potremo essere l’ago della bilancia, dunque faremo pesare certamente il nostro voto cercando di strappare qualcosa».

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