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Marito e moglie intrattengono domani per l’ultima volta grandi e piccoli visitatori del parco divertimenti: è l’occasione per festeggiare San Silvestro

Fine 2007, ultimo spettacolo

Il 31 dicembre sarà l’ultima occasione per vederlo a Gardaland: dopo 30 anni di attività, infatti, con il primo gennaio 2008 va in pensione Domenico Veneziano, protagonista con la moglie Aranka del primo duo di giocolieri del parco dei divertimenti. La loro storia artistica si è legata a Gardaland nel 1980. «Con mia moglie lavoravamo già da molti anni: come spesso avviene nella nostra professione il mondo era stata la nostra casa, almeno sino al 1980», ricorda Veneziano. «In quell’anno, infatti, siamo stati contattati dall’amico Franco Carini, che all’epoca con i suoi delfini era l’unico protagonista del settore artistico di Gardaland di cui era direttore generale Fernando Tauber». Sono loro due, Carini e Tauber, a visionare l’esibizione del Duo Veneziano e proprio su richiesta del direttore Tauber arriva il primo contratto. «Ovviamente a termine», precisa il giocoliere, «quindici giorni. Ma andava bene così», sottolinea Veneziano, «siamo stati scritturati e abbiamo fatto il nostro ingresso a Gardaland».Il destino, come spesso avviene, era pronto ad aggiungere qualche ingrediente a questa pagina della vita artistica e personale dei coniugi Veneziano. La loro esibizione, infatti, risultò molto apprezzata e gradita dal pubblico e i dirigenti di GAadaland non esitarono a prolungare quel primo contratto: i quindici giorni iniziali furono estesi a tutta la stagione estiva. La prima di una lunga serie.«I nostri numeri vennero ampliati», racconta l’artista, «e per una decina di anni credo di poter dire che abbiamo allietato e divertito la visita a Gardaland di molti bambini e non solo. È giusto ricordare che abbiamo diviso quegli anni di successo insieme a Fernando Solidoro, un amico ed un collega molto bravo in numeri di magia».La prolungata sosta sulle rive del Garda consente alla famiglia Veneziano di «ampliarsi» anche dal punto di vista personale: in quegli anni nascono, infatti, i figli Alessandro e Claudia. «Che non a caso sono stati battezzati, avvenimento davvero unico, nella piccola chiesetta del villaggio western del parco», ricorda con orgoglio Domenico Veneziano per il quale, il passare degli anni, si accompagna inevitabilmente al rinunciare all’attività artistica.«È nella logica delle cose. Ma sia io che mia moglie siamo rimasti a Gardaland, lavorando lei nel settore della ristorazione e io in quello delle attrazioni: qui c’è la nostra famiglia, qui abbiamo trascorso gli anni più belli della nostra vita, professionale e persinale».Ed è proprio il settore «attrazzioni» di Gardaland a vederlo ancora tra i protagonisti della stagione 2007, la ventisettesima. Sino alla mezzanotte del 31 dicembre. L’anno nuovo, infatti, è pronto ad aprire le sue porte ad un nuovo capitolo della vita di questo straordinario artista. «Gli interessi non mancano e nemmeno gli amici», sorride, «e questa è la migliore garanzia per guardare ancora al futuro con serenità ed entusiasmo: sono un artista e un artista nonva mai in pensione, anche quando per ovvi motivi anagrafici smette di esibirsi». E Gardaland? «Con i suoi pregi e difetti rimarrà sempre nel mio cuore: succede così con tutti i grandi amori, no? E dal mio cuore», conclude l’artista, «auguro a questo parco che continui a divertire i suoi ospiti, soprattutto i più piccoli, il pubblico migliore che il duo Veneziano ha potuto avere in tanti anni di lavoro. Il 31 notte darò a loro e alle loro famiglie, per l’ultima volta, il meglio di me».

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