Ormai sembra una certezza. L’ospedale di Malcesine non chiuderà i battenti il 30 giugno 2004 come decretato dalle schede ospedaliere licenziate giusto un anno fa dalla giunta Galan. La notizia arriva dal funzionario della Regione Veneto Toniolo, giunto a Malcesine in compagnia del direttore generale dell’Ulss 22 Renato Piccoli per accogliere il sottosegretario alla sanità Antonio Guidi. L’esponente del governo Berlusconi ha voluto vedere di persona la struttura sanitaria d’eccellenza di Val di Sogno, dopo aver risposto in Parlamento, nel mese di giugno, a una interrogazione del deputato dei Ds Luigi Olivieri, fortemente preoccupato sul futuro dell’ospedale. Ebbene, Guidi, appena sceso dall’auto e prima d’incontrare le decine e decine di persone (pazienti, medici, infermieri) che con pazienza hanno atteso il suo arrivo, ha mostrato un cauto ottimismo sulla trattativa che dovrebbe entro la fine dell’anno portare l’Inail ad acquistare dalla regione l’ospedale gardesano. «Spero ciò avvenga non solo perché stiamo parlando di una struttura unica in Italia per i poliomielitici, ma anche perché si tratta di un ospedale che può porsi per motivi geografici come punto di riferimento in Europa. Si sta lavorando ad un accordo per difendere non solo quello che c’è già, ma anche per un rilancio in proiezione comunitaria del centro di Malcesine». Non usa a caso il verbo sperare Guidi. «Non posso parlare di certezza semplicemente perché un sottosegretario rappresenta il governo ma deve poi rispettare il volere delle Regioni. Non possiamo imporre le cose, ma proporle». Interviene poco dopo, nel corso di una partecipata assemblea, il responsabile della programmazione sanitaria della Regione, Toniolo: «Stiamo concretizzando con l’Inail tutta una serie d’aspetti. Gli atti che sono all’attenzione del ministro della sanità Sirchia e gli atti che sta predisponendo la Regione risolveranno il problema dell’ospedale di Malcesine non entro il 30 giugno, all’ultimo minuto, ma entro quest’anno. Si è ormai in fase molto avanzata per l’assunzione delle decisioni che riguardano la riorganizzazione dell’ospedale, che non verrà chiuso. Certo come molte altre sedi ospedaliere del Veneto verrà in parte riconvertita la sua attività. Saranno comunque potenziati tutti quei servizi a favore della popolazione e dei turisti: vale a dire il centro di pronto intervento e i poliambulatori guardando anche al Trentino e a possibili accordi sanitari tra Regioni. Rimarrà e sarà qualificata l’attività collegata alla post polio e in questa funzione, solo quella riferita ai pazienti poliomielitici, saranno mantenuti i servizi che servono a livello ortopedico-neurologico». Di fronte alle parole di Toniolo, il consigliere regionale Nadir Welponer ha preso atto con soddisfazione del cambiamento di rotta della Regione rispetto alla scheda ospedaliera licenziata a suo tempo. «Se siamo arrivati a questa soluzione è anche merito di chi si è sempre opposto alla decisione assurda di Venezia. Mi auguro solo che tutto ciò venga confermato con i fatti». In precedenza avevano preso la parola il sindaco Giuseppe Lombardi, il deputato Luigi Olivieri, il primario Bruno Danzi, Roberto Bassi dell’associazione interregionale disabili motori, Renato Piccoli e Giuseppe Lorenzini dell’Ugav.
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Il sottosegretario alla Sanità e i funzionari regionali garantiscono il passaggio di proprietà «entro la fine dell’anno». L’ospedale non chiuderà il 30 giugno, fitto segreto sulla nuova gestione
Guidi: «E’ fatta, l’Inail compra»
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