venerdì, Marzo 29, 2024
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L’associazione fondata da Alessandro Gaoso punterà ancora sulle scuole

Homerus dieci anni di impegno. La vela per non vedenti cresce

Compie dieci anni «Homerus-Project», l’associazione fondata da Alessandro Gaoso, impegnata a mettere i ciechi in condizione di andare autonomamente in barca a vela. Gaoso, un passato da campione del mondo, ha mobilitato valsabbini e gardesani. Un decennale di attività richiede un bilancio che, in questa occasione, viene stilato proprio da chi è riuscito nell’impresa di valorizzare la propria diversa abilità. E così, tra gli amici, i sostenitori e gli atleti di Homerus, c’è chi ricorda, come fanno Rosi e Dino le epiche giornate di Gibilterra, quando sul piccolo scafo Gloria, Luigi, Raul, Giovanni e Gigliola sfidarono le correnti dello stretto. Ricordiamo bene la commozione di Barbara, quel pugno alzato di Alessandro insieme alle urla festose di Giulio. Quel giorno segnò una svolta epocale nella navigazione a vela per i ciechi ed i festeggiamenti regalatici da tutto l’equipaggio dell’Amerigo Vespucci lo celebrarono. Il progetto, si diceva, è nato per offrire pari opportunità a persone disabili ma che, nel breve volgere di pochi anni, si è trasformato in un’occasione formativa per tutti: sportivi, educatori, giornalisti, amministratori, studenti e genitori. E, in molte circostanze, l’attività velica è stata coronata da vittorie ed allori. Il risultato di questi dieci anni di lavoro? «Oggi, non solo oltre 180 ciechi hanno superato i corsi di vela, ma molti di loro partecipano sistematicamente a gare e match race, nelle basi nautiche italiane. Alcuni, addirittura, sono divenuti armatori e ricoprono incarichi di responsabilità, si confrontano da pari a pari nel mondo della vela internazionale per disabili e no». Il progetto ambizioso di mettere i non vedenti in condizione di navigare ha varcato i confini nazionali, coinvolgendo australiani, israeliani, svizzeri, canadesi, giapponesi. L’ultima perla, particolarmente significativa, dopo l’inaugurazione della base nautica a Tel Aviv, in Israele consiste nella «promozione della collaborazione tra velisti palestinesi, giordani, egiziani ed israeliani. Un risultato conseguito anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Exodus, con il Bamboo messaggero di pace». Il futuro, e questo 2006 in particolare, prevede il consueto impegno nello sport ma anche l’opera di sensibilizzazione nelle scuole, la cooperazione tra persone disabili, la comunicazione audiovisiva ed editoriale, il turismo, fino alle iniziative enogastronomiche attivate insieme alle Cantine della Valtenesi e della Lugana, sostenitrici del progetto. Inoltre, il 2006 porterà per la seconda volta i Campionati nazionali nelle acque del lago d’Iseo, mentre gli Internazionali di Imperia apriranno uno scenario mondiale, che prelude alle regate finali della Coppa America 2007 e, soprattutto, alle paralimpiadi di Pechino 2008.

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