mercoledì, Luglio 2, 2025
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La Regione Veneto si allinea al Trentino e alla Lombardia e trasferisce dal demanio alle amministrazioni locali il compito di regolamentare le sponde del lago. Ora anche le richieste per le boe di ormeggio dovranno essere inoltrate in municipio

I Comuni potranno gestire spiagge e litorali

Il Veneto si allinea al Trentino e alla Lombardia. Il Consiglio regionale ha approvato nel tardo pomeriggio di martedì la delega ai Comuni rivieraschi gardesani della gestione delle spiagge limitatamente al demanio lacuale. Il provvedimento, uno dei 129 articoli della legge sul turismo in esame in questi giorni a Venezia, è il frutto di un emendamento proposto dalla Giunta di Palazzo Balbi al corposo testo unico che nel suo complesso dovrebbe essere approvato dall’aula entro oggi. Nello specifico si tratta dell’articolo 59 bis che definisce le competenze amministrative dei Comuni relative alle concessioni delle sponde e spiagge, superfici e pertinenze del lago per finalità turistiche e ricreative. «Siamo in pratica all’anno zero di una norma che affida a chi dovrebbe avere una visione più chiara della situazione del proprio litorale, i Comuni appunto, la gestione del demanio lacuale che insiste nella propria area geografica di competenza», afferma con orgoglio Massimo Giorgetti assessore regionale ai lavori pubblici che ha fortemente voluto l’inserimento di questo emendamento all’interno di una legge regionale rimasta nove mesi in commissione e portata in aula scortata da più di cento modifiche presentate da tutti i partiti. «Con questa norma andiamo incontro alle esigenze dei cittadini. Anziché girare per gli uffici di Verona e Venezia per sbrigare le varie pratiche inerenti a concessioni demaniali o per richiedere nuove boe per ormeggio dei natanti si potranno tranquillamente rivolgere al proprio municipio. Una semplificazione nelle procedure non indifferenti». Siamo di fronte all’applicazione del tanto conclamato federalismo? «In un certo senso direi di sì anche se non mi sembra il caso di abusare di un termine oggi spesso usato a sproposito», ribatte con ironia l’esponente politico di Alleanza nazionale pronto ad annunciare a breve termine un incontro con i sindaci della Riviera degli Olivi per illustrare il senso della riforma e chiedere un piano di utilizzo delle aree di competenza municipale. Toccherà poi alla Giunta regionale adottare, entro i sei mesi dall’entrata in vigore delle legge, gli indirizzi e le direttive per le funzioni amministrative dei Comuni. La riscossione dei canoni derivanti dalla gestione dei beni del demanio lacuale verranno introitati dalla Regione che poi entro il 30 giugno di ogni anno verserà una quota, pari al cinquanta per cento, agli stessi enti locali. Soldi che saranno utilizzati per fronteggiare i lavori di manutenzione delle spiagge, delle pertinenze del lago e relativa polizia idraulica. Non rientra invece nelle competenze dei Comuni la gestione dei porti. «No, questo è un altro paio di maniche», spiega Giorgetti. «I porti rimangono in dotazione alla Regione mentre l’assegnazione al suo interno dei posti barca resta di stretto appannaggio dell’Ispettorato di porto». Non c’è dubbio che la gestione diretta da parte dei Comuni del demanio extraportuale (pontili, passerelle, darsene, ormeggi, boe e tratti di spiaggia) consentirà d’individuare gli abusi e recuperare l’evasione. «Soprattutto per quello che riguarda le boe fuorilegge», sostiene l’assessore regionale ai lavori pubblici che non pone limiti al numero di concessioni galleggianti che potranno deliberare i vari Comuni. «Ovvio sempre tenendo conto dei “canali” di navigazione da lasciare liberi per la circolazione dei mezzi nautici e previa un piano presentato a tempo debito alla Regione». Sul versante occidentale del Garda, in territorio lombardo, quasi da un anno la regione Lombardia ha passato la gestione del demanio extraportuale ai Comuni che hanno deciso in questa prima fase di rodaggio di unirsi tra loro. In pratica una gestione associata temporanea che comprende Sirmione, Desenzano, Lonato, Moniga, Padenghe, Manerba, San Felice, Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone.

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