giovedì, Marzo 28, 2024
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L’ambiente, nuovo di zecca, è insalubre per gestori e cani

«Il canile consortile? Ha già fatto la muffa»

Non lo hanno neppure inaugurato ufficialmente (a proposito: a quando il taglio del nastro?), e già pareti e soffitti di alcuni locali evidenziano vistose macchie di umidità. E quando piove a dirotto, i box rischiano di essere allagati. Il nuovo canile intercomunale di San Pietro di Desenzano, una realtà consortile tra i comuni di Desenzano, Sirmione e Montichiari, ha già qualche problema ad appena un anno e mezzo dall'apertura, avvenuta nel luglio del 2002. Problemi che sarebbe meglio risolvere in fretta, perchè tra breve arriveranno altri quaranta cani in aggiunta ai 140 trasferiti dall'Asl di Brescia a causa della temporanea chiusura del suo canile sanitario. Muffa e umidità sono comparsi in alcuni locali adibiti a infermeria e uffici già nell'autunno del 2002, quando aveva piovuto per giorni interi. Cosa è successo? Il canile di San Pietro, realizzato lungo un terreno in pendìo, diventa un collettore di acqua che defluisce dall'alto della collina. Nessun problema se ci fosse stato un canale di raccolta, «ma nessuno ha pensato di costruirlo», denuncia il consigliere comunale leghista di Desenzano Rino Polloni, che in proposito ha anche presentato una interrogazione in aula consiliare. Mancando questo canale è probabile che a fronte di piogge continue l'acqua in discesa salga a tal punto da allagare i box che ospitano gli animali, fortunatamente amorevolmente assisistiti e curati dai volontari dell'associazione «Compagni di strada onlus». La muffa e l'acqua non collettata creano problemi anche ai volontari, costretti a ripulire in fretta e continuamente il «galoppatoio»: l'area che separa le cucce dei cani dalla rete di recinzione. «E' più di un anno che denuncio questo stato di cose – attacca ancora Polloni -, ma in Comune non ci sentono, dicono che provvederanno, ma quando? Gli uffici nei quali lavorano i dipendenti e i volontari dell'associazione sono tutti invasi dalla muffa, e se non si provvede tra poco sarà impossibile lavorarci, senza contare i possibili danni che subirebbero i materiali e il mangime per i cani». Intanto, il centro di accoglienza continua a essere un punto di riferimento per i cani abbandonati del basso Garda. Ogni mese, dice Armando, presidente dell'associazione, vengono per fortuna affidati mediamente una dozzina di esemplari. Ed è un buon risultato, anche se gli arrivi sono incessanti. «Lancio una proposta – riprende Polloni -: perchè non organizzare tra le scolaresche delle elementari al nostro canile per avvicinare di più i bambini ai cani? Gli scolari potrebbero parlarne a casa e persuadere i genitori ad adottare un amico». Un ultimo appello: la struttura ha bisogno anche di volontari che portino a passeggio gli animali per qualche ora, anche se solo il sabato o la domenica.

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