venerdì, Aprile 19, 2024
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«Dellai sbrigati, sennò ci pensa il giudice»

Il lago è malato: ultimatum del sindaco alla Provincia

Attacco frontale sferrato. Dopo i lunghi anni della pazienza (forse troppi), dopo la logica delle convenienze (Trento è pur sempre il capoluogo dove bisogna andare con il cappello in mano), dopo i giorni dello studio giuridico (che hanno visto impegnati l’avvocato Mauro Vecchietti e il segretario comunale Alfredo Righi), la «bomba» è partita ieri mattina dal Municipio di Riva,Il sindaco Cesare Malossini, stufo del progressivo degrado ambientale del lago (ed in particolare del golfo rivano), ha scritto alla Provincia – partendo da Dellai per coinvolgere gli assessori Berasi, Benedetti, Pallaoro, Muraro e l’Agenzia di protezione dell’ambiente – una lettera senza precedenti in Italia. Il succo è questo: se in tempi veloci la Provincia non metterà in campo le dovute contromisure di salvaguardia del lago (contromisure che sono tutte di sua competenza), il Comune promuoverà nei suoi confronti una causa civile per «risarcimento del danno ambientale». Una mossa giuridicamente originale (non si ha notizia di enti pubblici in conflitto per questioni ambientali arrivati a reclamare…in soldoni), ma che Malossini è legittimato a fare dalla legge n.349 dell’8 luglio 1986, come «ente territoriale» in rappresentanza della comunità rivana danneggiata nell’immagine e quindi, di riflesso, nella sua economia principale: il turismo legato indissolubilmente alla bellezza del lago.I fronti sui quali il Comune di Riva apre la clamorosa vertenza con la Provincia (chiedendo in prima battuta un incontro istituzionale) sono molteplici: si va dalle schiume innocue ma orrende prodotte dalla Centrale del Ponale alla riduzione della trasparenza lacustre, dagli odori dell’immissario Varone all’assoluta mancanza di interventi sul rio Galanzana, la cui «neutralizzazione» sotto il profilo dell’inquinamento è ferma al famoso «tubo di scarico» inabissato davanti alle spiagge negli ormai lontani anni Ottanta.L’attacco deciso del sindaco agli uffici trentini di tutela dell’ambiente era nell’aria da settimane ed ha trovato alimento, probabilmente, nella serie di risposte «evasive e rassicuranti» che ogni specifico settore della Provincia ha sempre contrapposto alle lagnanze del Comune, dei privati cittadini e delle organizzazioni ecologiste. Malossini, con la sua lettera, con la minaccia di ricorrere al giudice civile e di chiedere in solido un risacimento dei danni (e se si arrivasse a tal punto le cifre sarebbero ovviamente iperboliche), ha voluto mettere un’impronta «di forza» nei rapporti con Trento.Sindaco che non ha più nulla da chiedere alla carriera politica (già s’era candidato perchè tirato per i capelli, ogni giorno non perde mai l’occasione di ribadire di non avere ambizioni particolari), Malossini stavolta pensa solo al bene della sua città.

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