giovedì, Aprile 25, 2024
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Venerdì a Gardone Riviera Aventino Frau incontrerà i sindaci delle tre sponde del Benaco, i presidenti delle Province e i dirigenti dell’Aipo.
Registrati ieri a Peschiera 126 centimetri sopra lo zero idrometrico. Ora si guarda al disgelo

Il livello del Garda rimane molto alto

Rimane molto alto il livello delle acque del Garda, anche se poi la situazione, al momento, non desta particolari preoccupazioni. Ieri mattina il più grande lago d’Italia registrava sulla colonnina di Porta Verona, a Peschiera, 126 centimetri sopra lo zero idrometrico. Undici centimetri in meno rispetto al 9 febbraio scorso quando ha raggiunto il massimo stagionale. Al momento dalla diga di Salionze, manufatto entrato in funzione nel 1950 e che consente di dosare il deflusso delle acque del Garda al Mincio, fuoriescono trenta metri cubi d’acqua al secondo. Una portata dimezzata rispetto all’ultima settimana e nettamente inferiore ai 120 metri cubi d’acqua al secondo travasati dal Benaco al Mincio dal 5 all’8 marzo. Un modo per contrastare le abbondanti piogge ma anche per riequilibrare la chiusura, per manutenzione, della centrale idroelettrica di Riva del Garda che dal 20 febbraio all’8 marzo non ha attinto dal Garda contribuendo in modo determinante a far salire il livello dell’acqua. «La situazione al momento è sotto controllo e non ci sono particolari problemi», dice il geologo Vincenzo Ceschini delegato per la Comunità del Garda a monitorare i livelli del Garda. «Ovvio c’è, come sempre, una particolare attenzione in vista dello scioglimento dell’abbondante quantità di neve presente in montagna. Ora però il livello di preoccupazione è minimo perché si preannuncia un graduale scioglimento dei manti nevosi che possono così essere smaltiti tranquillamente dai corsi d’acqua. Un 10-20 per cento alimenterà le sorgenti della montagna e il resto, una volta che terminerà la sua corsa nel Garda, verrà travasato nel Mincio. Non dimentichiamo che dal primo aprile parte la stagione irrigua per la campagna mantovana e di fatto tutto il ciclo dovrebbe trovare un giusto equilibrio», continua Ceschini pronto a sottolineare il lavoro d’equipe tra i consorzi virgiliani, fruitori dell’acqua per l’irrigazione, e l’ingegnere Luigi Mille dirigente dell’area idrografica del Po e responsabile del funzionamento della diga di Salionze. Quanto ai danni creati in alcuni paesi dell’alto Garda veronese dai livelli alti del Benaco, Ceschini non ha tentennamenti. «I progettisti dovrebbero conoscere le quote medie del Garda prima di licenziare certe opere in riva al lago. Basterebbe analizzare le tabelle dell’Aipo per capire che la misura storica media da tenere in considerazione è 175 centimetri sopra lo zero idrometrico. Solo così si evitano problemi». Intanto venerdì alle 10 a Villa Mirabella di Gardone Riviera il presidente della Comunità del Garda Aventino Frau ha convocato i sindaci delle tre sponde del lago, i presidenti delle Province e i dirigenti dell’Aipo per trattare «Nuove regole e un moderno modello di gestione per il livello del Garda».

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