venerdì, Marzo 29, 2024
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Un volantino della Lega riporta alla luce il problema, senza soluzione ormai da anni

Il ponte rischia il crolloe nessuno se ne occupa

Il ponte rischia di cadere, ma non si sa a chi appartenga, quindi non si effettua nessuna manutenzione. Succede al ponte sull’Adige, che collega Peri a Rivalta, rispettivamente nei Comuni di Dolcè e Brentino Belluno.La questione è annosa: ripetute sono state le richieste, da parte delle due amministrazioni comunali, di interventi ai parapetti e ai piloni del ponte, fortemente sollecitati dalle piene del fiume. Ma la competenza sembra non essere di nessuno, quindi nessuna manutenzione è stata mai fatta dagli anni quaranta, quando il ponte fu costruito.A riportare in ballo la questione è stato il recente volantinaggio promosso dalla sezione della Lega Nord. «Vogliamo un nuovo Ponte per la Val D’Adige», questo lo slogan del volantino, con cui la sezione della Lega Nord dei Comuni di Dolcè e Brentino Belluno ha lanciato la richiesta per la sistemazione del vecchio Ponte, come opera prioritaria per la zona. A ogni piena dell’Adige, infatti, il ponte trema e per precauzione viene chiuso al transito dei veicoli, con notevoli disagi per la popolazione; inoltre qui viene deviato il traffico, spesso traffico pesante, quando si devono fare dei lavori nella vicina autostrada del Brennero. Il ponte, infatti, collega una strada provinciale alla strada Statale. C’è da considerare anche che il ponte più vicino si trova a 20 chilometri a Sud, alla Sega di Cavaion; mentre a nord il ponte di Borghetto è appena stato sistemato dalla Provincia Autonoma di Trento.«In Val d’Adige da diversi anni si discute del problema del ponte, ma c’è anche un problema politico non da poco: le mappe presenti nei Comuni non chiariscono di chi sia la proprietà del ponte», sostiene il consigliere comunale della Lega Ivan Castelletti, «necessita urgentemente di una ristrutturazione. Come Lega Nord, noi proponiamo ai due Comuni della Val d’Adige di unirsi nella richiesta di un contributo da inviare in Regione, magari inserendo l’opera come infrastruttura primaria, all’interno dei lavori finanziabili come comuni di confine con il Trentino».Senz’altro d’accordo l’assessore ai lavori pubblici di Dolcè, Filiberto Semenzin, ex sindaco. «Mi faccio promotore di un incontro con la Regione per verificare che tipo di copertura finanziaria possa essere data per effettuare interventi sulla staticità del ponte», dichiara Semenzin, che quando era sindaco di Dolcè si era spesso attivato, sollecitando incontri ed interventi manutentori, purtroppo senza esito. «Visto le difficoltà di bilancio dei due piccoli Comuni di Dolcè e Brentino Belluno, questi non possono farsi carico di enormi spese per la messa in sicurezza del ponte, se la competenza non è dimostrata», continua, «c’è un continuo rimpallarsi delle responsabilità, di fatto nessuno se le assume e non si fa nulla, mentre gli interventi sono ormai improrogabili. Nel 1999 con l’ex sindaco di Brentino, Castelletti, avevamo inviato alla Provincia comunicazione sul problema di instabilità del ponte con le piene e delle sollecitazioni alle palificate di fondazione. Erano state fatte anche prove di carico». Altre lettere erano state inviate dal sindaco Virgilio Asileppi in più riprese.

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