Praticamente conclusa la cura di bellezza, già da qualche giorno per Riva è iniziata la fase della preparazione vera e propria del summit e della contemporanea blindatura. Ammiraglie con targhe diplomatiche, frotte di personaggi abbigliati in stile regimental, inusuali mezzi di polizia, tombini sigillati e vigilantes che invitano gentilmente a non scattare foto attorno al Palacongressi: il conto alla rovescia, insomma, è iniziato per davvero. Basta fare due passi in centro o sul lungolago per intuire che i preparativi sono ormai entrati nella fase calda. Nei giorni scorsi, gli operai del comune, sotto gli occhi di un responsabile del Ministero, hanno provveduto a sigillare non solo i tombini, ma ogni più piccolo pertugio (comprese le scatole elettriche presenti sui fusti di alcuni lampioni) presente nella zona interessata al passaggio dei ministri e delle delegazioni e nelle immediate vicinanze del centro. La Colonia Miralago – dove ieri mattina sono arrivati a sorpresa per un sopralluogo il questore Francesco Colucci e il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Labianco – s’è trasformata in un autentico quartier generale e con il nuovo ruolo è diventata area assolutamente off-limts, il cui accesso è controllato 24 ore su 24 da blindati delle forze dell’ordine. Stesse precauzioni, ma messe in atto con più discrezione, per Palazzo dei Congressi, dove gli operai che stanno realizzando la nuova entrata e le altre infrastrutture sono ancora al lavoro, e per l’area circostante. Transenne dappertutto, mezzi dell’esercito (destinati a funzione puramente logistica) e pattuglie di polizia e carabinieri che controllano senza dare molto nell’occhio. Basta avvicinarsi per fare una foto, però, e da una siepe sbuca un vigilante che cortesemente invita a non scattare immagini della struttura. Non occorre essere grandi detective, inoltre, per accorgersi che per le vie del centro le facce nuove sono davvero tante: uomini in abito o ragazze in tailleur che hanno tutta l’aria di essere le avanguardie di delegazioni o i primi agenti dell’imponente macchina che garantirà la sicurezza. Ma non mancano nemmeno i turisti “troppo” turisti per essere credibili. Anche sull’altro fronte, e cioè su quello dei new global, l’impressione è che i primi attivisti siano già arrivati. Certo, viaggiando a bordo di vecchie station wagon a targa tedesca ed esibendo lunghi capelli rasta, piercing ovunque e abbigliamento coloratissimo, i ragazzi non fanno davvero nulla per farsi passare come “semplici” turisti. Vertice e controvertice sono già iniziati.
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Conclusi i lavori di abbellimento e sistemazione, è iniziata la fase più delicata: l'organizzazione della sicurezza del vertice Tombini sigillati, forze dell'ordine ovunque e tante facce inusuali
Il summit è alle porte e la città si blinda
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