mercoledì, Luglio 2, 2025
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Presentato il progetto proposto dall’Azienda servizi municipalizzati di Verona: una fila di pale sui monti delle Danzie. Il prossimo Consiglio comunale dovrà approvare la convenzione con l’Agsm

Impianto eolico in attesa di voto

Perno dell’ultimo Consiglio comunale è stata la presentazione da parte dei tecnici dell’Agsm, l’azienda servizi municipalizzati di Verona, di un progetto per un impianto eolico. Il sindaco Roberto Bonometti ha introdotto la riunione ricordando: «Nel nostro programma elettorale è inserito l’indirizzo verso l’energia pulita, ad Affi abbiamo sole e vento, quindi siamo agevolati. Il progetto che vorremmo realizzare è molto simile a quello già partito a Rivoli. In questa sede ci verrà solo presentata l’idea, nel prossimo Consiglio si voterà la convenzione con l’Agsm».«Preciso», ha sottolineato l’ingegner Marco Giusti dell’Agsm, «che non sono qui per presentare un progetto bensì l’intenzione di un progetto». Giusti è partito da alcuni dati sul riscaldamento globale del pianeta e sulla necessità di intervenire con risparmi energetici, passando dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Poi è entrato nel cuore dei sistemi di produzione di energia prodotti con il vento: «Ci sono tre tipi di aereogeneratori, di tre diverse taglie: da 850 chilowatt ora, che riesce a coprire il fabbisogno energetico per 1500 abitanti; da 2000 kw per 4 mila abitanti e da 3000 kw per 6 mila. A Rivoli, sul Monte Mesa, abbiamo installato un traliccio molto fine, alto 40 metri, dove sono montate tre misure di vento che ci forniscono una mappa eolica ogni minuto. Con questo strumento si riesce a stimare la produzione di vento, necessaria a valutare gli investimenti, che all’inizio sono altissimi ma che poi vengono ripagati con i costi inferiori di gestione e con l’energia prodotta».«La Val D’Adige», ha spiegato, «crea un regime di brezza costante risultato dell’insolazione dei monti del trentino e la pianura padana. Questo è uno dei pochi posti in Italia in cui questa brezza è sufficiente per l’investimento di un impianto eolico. Per realizzarlo però c’è un lungo iter burocratico che prevede lo studio di impatto ambientale che in Italia è richiesto per l’eolico che produce fino a 5 megawatt di energia pulita ed invece non è richiesto per le centrali termoelettriche con 299 megawatt». L’iter è laborioso: il progetto va presentato in Provincia, poi alla Regione, la quale chiama a raccolta tutti gli enti interessati, poi una conferenza di servizi analizza il progetto e lo studio di impatto ambientale ed entro 180 giorni approva o rigetta. Una volta approvato diventa opera di pubblica utilità, la quale prevede la procedura autorizzata per gli espropri dei terreni dove verrà installato l’impianto. Infine, si procede all’acquisto delle macchine ed ai lavori per l’opera.«Le altezze delle torri», ha spiegato Giusti, «vanno dai 60 ai 70 metri per le tre taglie, mentre i diametri variano da 52 ad 80 metri. Più sono potenti, più le pale sono lente, silenziose ed eleganti». Il sito dove dovrebbe essere installato l’impianto può essere solo quello dove ci sono le migliori condizioni di vento.«Innanzitutto abbiamo pensato ad una fila unica di macchine», ha precisato il tecnico Agsm, «a Rivoli sul Monte Mesa e ad Affi sui Monti delle Danzie: si verrebbero in questo modo a creare due ali laterali all’autostrada». In pratica l’impianto per Affi andrebbe a collocarsi sulle colline moreniche alle spalle dei centri commerciali e frontale all’uscita dell’autostrada. La convenzione che il Comune dovrebbe stipulare prevede il sistema royalties: l’Agsm assicura un ritorno economico fisso di base al Comune, in base al fatturato di vendita dell’energia elettrica e poi in progressione in base alla produzione, aumenta anche l’utile. L’investimento è a carico dell’Azienda servizi, come gestione e ricavato dell’energia elettrica prodotta. Come tutte le grandi opere pubbliche, rischia però di passare sopra le teste dei cittadini, come ha sottolineato il consigliere di minoranza Alfredo Opri, poichè il Consiglio voterà la convenzione, ma sia progetto preliminare che definitivo passeranno al voto solo della giunta municipale, anche se poi le opere superiori ai 2 milioni di euro dovranno essere votate dal Consiglio. L’approvazione del progetto però rimane appannaggio della sola giunta. L’Agsm ha spiegato che «considerata la portata degli investimenti, poi ci devono essere le certezze di realizzazione ed anche la riservatezza sulle trattative con i proprietari dei terreni da acquistare per allocare l’impianto». Il sindaco ha chiuso la presentazione dicendo: «Se siamo qua stasera ad illustrare l’idea non è certo per tener nascosto niente: auspichiamo che la popolazione condivida. Nel prossimo Consiglio approveremo la convenzione».Il Consiglio comunale, all’unanumità, ha poi votato la richiesta di Massimo Tosi di cambiare la destinazione d’uso del suo edificio residenziale in «a servizio», per trasformare la casa in asilo nido privato da convenzionare con il Comune. L’edificio si trova in via Don Gnocchi, in località Cocche. «Questo è un asilo privato», ha concluso Bonometti, «che si distingue dal nostro progetto politico che rimane quello di costruire un asilo integrato a fianco della scuola materna esistente. Questo è un asilo in più che realizza il privato».

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