martedì, Aprile 16, 2024
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Castelnuovo, Lazise, Peschiera e Bardolino hanno firmato l’intesa con il centro sperimentale di Sirmione.
Ieri siglato l’accordo tra Cnr e quattro Comuni gardesani

In febbraio sfalcio dei cannetiÈ partita la gestione unitaria

Sarà effettuato entro fine febbraio il primo sfalcio dei canneti della sponda veronese ad opera e sotto il controllo della Stazione Sperimentale Eugenio Zilioli del Cnr di Sirmione. È il primo passaggio concreto conseguente al protocollo d’intesa per la gestione unitaria dei canneti firmato ieri mattina a Peschiera da Luca Coletto, assessore provinciale all’ecologia, e dai rappresentanti dei quattro Comuni veronesi dell’area gardesana interessati dalla presenza di questo tipo di vegetazione: Gianluca Fiorio, assessore all’ecologia di Peschiera, Maristella Grassi, consigliere delegato all’ambiente di Castelnuovo, Fabio Marinoni, assessore di Lazise, Plinio Boni, assessore all’ambiente di Bardolino. Presenti alla firma anche Mariano Bresciani e Luca Fila, tecnici della Stazione Cnr.«Finora gli interventi di sfalcio e manutenzione dei canneti erano gestiti autonomamente dai singoli Comuni», ha detto Coletto. «La Provincia, in particolare il mio assessorato con i funzionari Carlo Poli e Luigi Sansoni, ha voluto intervenire con questo progetto che garantisce una manutenzione e monitoraggio omogenei estesi all’intera macrozona di canneto lacustre».Per il progetto lo stesso Coletto ha stanziato 40mila euro per il 2009 annunciando, al contempo, l’intenzione di dare continuità all’intervento. «Che naturalmente la Provincia seguirà in termini di coordinamento e controllo. Il protocollo ci permette, infatti, di garantire che la manutenzione avvenga ogni anno e sia più efficace perché su vasta scala. I tagli e i relativi interventi verranno decisi in collaborazione con i tecnici del Cnr e saranno uniformi e rispettosi sia delle esigenze ambientali e di salute del canneto sia di quelle dell’economia turistica perché le spiagge saranno più pulite».Gli sfalci saranno effettuati entro febbraio in modo da non interferire con il periodo di nidificazione e garantire così l’habitat delle specie animali che scelgono questa zona umida per riprodursi. Il Cnr di Sirmione gestisce da qualche anno lo stesso tipo di intervento sulla sponda bresciana. Di qui la scelta di coinvolgerli anche per i canneti della sponda veronese e garantire così continuità e omogeneità sia dei criteri di valutazione e controllo dell’ambito che delle modalità operative.«Abbiamo già predisposto la mappatura delle criticità», hanno spiegato Bresciani e Fila, «e dunque sappiamo già dove e quanto si deve intervenire per eliminare le situazioni di sofferenza del canneto o ripulirlo dal materiale trasportato dal moto ondoso. Il ristagno dei detriti, infatti, può causare non solo danni all’ecosistema del canneto ma anche problemi di cattivo odore e sporcizia delle spiagge».Positivi i commenti degli amministratori: per il lavoro a favore di questa zona lacustre fatto insieme dai quattro Comuni (Grassi); perché l’accordo consente di intervenire ogni anno con la pulizia e manutenzione dei canneti (Marinoni); per l’intervento della Provincia, ha detto Boni, «finalmente protagonista sul Garda e vicina ai problemi del territorio».

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