sabato, Aprile 20, 2024
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Presentate le linee guida dell’iniziativa. Al via un progetto di biocenosi da quasi un milione di euro

In Valvestino torneranno la lince e l’orso bruno

Decolla il «Progetto Life Natura, riqualificazione della biocenosi (insieme di specie viventi) in Valvestino Corno della Marogna». Si tratta del secondo progetto di questo genere e, come il precedente (portato a termine negli anni 1998-2001) si basa su una proposta elaborata dall’Ersaf (ex Azienda Regionale delle Foreste) e prevede una durata di 45 mesi: dal gennaio 2004 sino al settembre 2007. Sono coinvolti i territori comunali di Gargnano, Magasa, Tignale, Tremosine e Valvestino, specie su aree d’intervento della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale con il restante parco regionale dell’Alto Garda bresciano, una zona incantevole, nella quale e possibile ricreare un ecosistema ormai scomparso da tempo e riproporre attività agricole ormai cadute in disuso. Così, obiettivo generale è la prosecuzione dell’attività di tutela dei Sic (Siti di Interesse Comunitario – rete delle aree protette della Ue) tra aree alpine e submediterranee, che rappresentano eccellenti corridoi biologici per molte specie animali. Tra gli obiettivi più specifici figura la conservazione degli habitat prativi e forestali di interesse comunitario, il recupero e la manutenzione dei modelli di gestione pastorale delle piccole aree aperte montane in collaborazione con agricoltori locali, l’insediamento stabile di lince, aquila reale, gipeto o “avvoltoio degli agnelli”, gufo reale, falco pellegrino, biancone. Si intende anche favorire la frequentazione dell’orso bruno europeo e garantire la presenza di specie localmente minacciate come il francolino, il gallo cedrone, la coturnice. E ancora: protezione delle stazioni della specie botanica “Saxifraga tombeanesis”, uno studio fattibilità per il ripopolamento di “Austropotamobius pallipes”, il gambero di acqua dolce. Sarà perseguito anche il coinvolgimento di agricoltori, pescatori e del coordinamento faunistico benacense. Gli spazi da salvaguardare e valorizzare sono finalizzati alla conservazione della biodiversità rappresentata dalla ricchezza di habitat e di specie di flora e fauna. L’intento è anche quello di garantire uno sviluppo sostenibile del territorio, coinvolgendo gli operatori agricoli e forestali oltre alle scuole. Un sistema, quindi, di sensibilizzazione dei giovani, a partire da quelli che risiedono nel territorio del Parco dell’Alto Garda. Il progetto ha un costo complessivo di poco meno di un milione di Euro (974.462 Euro per la precisione) coperti per il 40% (390.000 euro) da un contributo comunitario, l’ERSAF interverrà con 117.000 Euro (pari al 12% della spesa), la Comunità Montana Parco metterà 29.000 Euro (pari al 3%). La parte restante, il 45% ( . 440.000) arriverà dalla Regione Lombardia.

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