I lavori per il nuovo museo “Il Divino Infante” di Gardone Riviera sono alle ultime battute. E già è stata fissata la data dell’inaugurazione per metà novembre. La visita al cantiere, in compagnia della creatrice – la signora Hildegard Mayr Hinterkircher – consente di apprezzare una realizzazione che, pur nella sua settorialità, è stata progettata e attuata con intelligenza. «Ho realizzato il sogno della mia vita – afferma la signora Hildegard -. Non sono italiana per nascita, ma per affetto e per anima da tanti anni, prima che per cittadinanza. Colleziono e restauro statuette di Gesù Bambino da trent’anni e ne ho raccolte 250 di quattro secoli, dal 1600 al 1900. Sono opere italiane, di tutte le regioni, di tutte le misure, prodotte in tutte le materie. Il nuovo museo si estende su oltre mille metri quadrati e su due piani collegati in un unico percorso espositivo. Naturalmente è a norma di legge ed è dotato di un perfetto impianto di climatizzazione, indispensabile per la conservazione di queste delicate opere d’arte. Inoltre è corredato da un laboratorio di restauro. Sono stati previsti anche ambienti per mostre collaterali, conferenze, piccoli ricevimenti e cucine per degustazioni, in particolare riferite alle tradizioni gastronomiche natalizie». La nuova struttura è stata ideata e realizzata secondo i criteri museali più avanzati: dalle vetrine che ospiteranno le statue, ai colori delle pareti, all’illuminazione, ai locali accessori. Il percorso sarà arricchito da opere complementari (quadri ed altro) che «vestiranno» ulteriormente i grandi ambienti. Di effetto scenografico è la ricostruzione di un notevole presepio napoletano con oltre un centinaio di personaggi. L’impegno è stato notevole e il progetto è d’inserire la nuova realtà nel circuito dei musei d’arte sacra e specificatamente di quelli dedicati ai presepi e alle tradizioni natalizie. Per cui le mostre collaterali costituiranno opportunità per collegamenti con altre regioni, dal Tirolo alla Sicilia. La riserva iniziale sulla trasformazione dell’ex albergo Villa Ella in museo «Il Divino Infante» e in residenza, va sciolta dopo la visita al cantiere e soprattutto dopo la dichiarazione della stessa signora Mayr Hinterkircher che il patrimonio residenziale non sarà posto in vendita ma dato in affitto per finanziare il museo stesso. Si può auspicare che al ripensamento faccia seguito un ulteriore passo nell’utilizzazione alberghiero-residenziale degli appartamenti a supporto della nuova struttura con il duplice vantaggio: d’incrementare le disponibilità dei posti-letto in Gardone (soprattutto nella stagione invernale) e di finanziare la nuova istituzione. L’insolita realizzazione, nata totalmente dall’iniziativa privata, fa sperare che possa costituire un esempio per la ripresa turistica di Gardone Riviera che non gode più del prestigio del periodo mitteleuropeo (1893-1915) o di quello dannunziano (1921-1938) e addirittura di quello successivo, quando era il centro più prestigioso dell’intero bacino gardesano; e ciò sino all’inizio del declino negli anni Sessanta del Novecento. Lo stesso Vittoriale si è lasciato sfuggire le potenzialità a livello internazionale. C’è inoltre da chiedersi che fine abbiano fatto i quadri antichi e moderni della Collezione Sciltian (valore di miliardi di vecchie lire) donati al Vittoriale, accettati negli anni Ottanta nella prospettiva di un trasferimento a Villa Alba o in altra sede gardonese, primo nucleo di una possibile Pinacoteca del Garda. Si pensi poi a Villa Alba e al suo parco degradato (con l’inutile vasca priva di acqua da un decennio), alla Torre San Marco non valorizzata come bene museale. E che dire del lungolago sempre meno frequentato? Il valore dei beni naturalistici e culturali – che godono una sempre maggiore attenzione da pare del pubblico – è confermato da alcune recentissime piccole creazioni, come il Giocaparco di Gavardo, e grandi, quali il recentissimo Giardino botanico e Touriseum di Merano, visitato da ben 295 mila persone nei primi otto mesi di apertura nel 2004. La spettacolare realizzazione della città tirolese è stata creata su 12 ettari con al centro Castel Trauttmandosdorff (frequentato dalla celebre imperatrice Sissi), ed è ricca di 450.000 piante di 5.400 varietà su un percorso di sette chilometri di sentieri; un insieme che gli amministratori gardonesi – ma non solo – dovrebbero visitare. Interessante è anche per il prezzo d’ingresso: 21 euro per una famiglia di quattro persone, compreso il costo del parcheggio. L’augurio è che il nuovo museo “Il Divino Infante”, possa segnare il risveglio nella valorizzazione dei beni culturali gardonesi, indispensabile premessa per il rilancio economico fondato sul turismo.
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Visita guidata nella struttura che potrebbe rappresentare un rilancio per la cittadina dell’alto Garda. L’allestimento del museo dedicato a Gesù Bambino sarà pronto a novembre
La casa nuova del Divino infante
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