giovedì, Aprile 25, 2024
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Politici e tecnici ieri a consulto. A Riva potrebbe sorgere un Centro per lo studio del lago

L’acqua del Gardapeggiorata in 30 anni

Negli ultimi 30 anni le condizioni del Garda sono peggiorate. Il contenuto di fosforo è passato da indici insignificanti del 1973-75 a 21 microgrammi. Lo hanno ripetuto ieri, in un incontro svoltosi a Gardone Riviera nella sede della Comunità, gli esperti dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi di Verbania-Pallanza (del Comitato nazionale delle ricerche) che a primavera effettuano rilevazioni nel punto più profondo del Garda, raccogliendo campioni a varie profondità.Le variazioni, con spiccata tendenza all’eutrofia, sono testimoniate anche dai mutamenti a livello biologico, con l’aumento della massa di fitoplancton e la diminuzione della trasparenza. Alcuni effetti possono avere ricadute negative ai fini della balneazione e della potabilità delle acque, che molti comuni immettono nella rete idrica. Alcune specie di cianobatteri, quali l’Anabaena lemmermanni, producono tossine potenzialmente dannose anche per l’uomo.Le cause del peggioramento complessivo della qualità vanno messe in relazione agli elevati carichi di fosforo, nonostante gli interventi di canalizzazione dei liquami, con scarico finale nel depuratore di Peschiera. Il grande volume di acqua tende comunque a rallentare il processo di degrado, che tuttavia è in atto. Il lungo tempo di ricambio (un litro entrato dal Sarca impiega 25 anni per uscire dal Mincio) rende però più lento il processo di recupero, anche quando fossero eliminati gli apporti di fosforo in eccesso. Il Sebino, maglia nera tra i laghi di grosse dimensioni della Lombardia, ha evidenziato dati molto più gravi, passando da 25 a 65. Il lago Maggiore, partito da 23, ora è a 11, e va quindi considerato il migliore. Bene anche quello di Como, sceso da 60 a 28.Ieri i professori Rosario Mosello, direttore dell’Istituto di Verbania-Pallanza, Roberto Bertoni e Piero Guilizzoni hanno incontrato Aventino Frau, presidente della Comunità del Garda, Mario Giacomelli, responsabile del depuratore di Peschiera, il sindaco di Gardone Riviera Alessandro Bazzani, il geologo Vincenzo Ceschini e altre autorità. Sono state gettate le basi per creare un «Centro di eccellenza per lo studio del lago di Garda», organismo tecnico-scientifico che, in collaborazione con altri organismi già esistenti (Arpa, Agenzia provinciale di protezione dell’ambiente di S.Michele all’Adige, ecc.), effettui ricerche sistematiche sulla situazione delle acque. La sede probabile sarà a Riva, nella zona del villino Campi. Vi saranno collocati gli strumenti di base, necessari a trattare i sedimenti ed effettuare le analisi chimiche. Per raccogliere dati più particolareggiati i campioni verranno inviati a Pallanza. Non mancheranno un natante e mezzi di pronto intervento.Frau spiega che per far partire il progetto occorreranno circa 200 mila euro, e assicura che il Ministro Pecoraro Scanio è notevolmente interessato. «Durante l’esame della Finanziaria era stato inserito un emendamento (firmato da un centinaio di parlamentari) che prevedeva lo stanziamento di un milione di euro per tre anni – ricorda Frau -, ma il Governo ha posto la fiducia e quella proposta è caduta. L’obiettivo è di recuperarla attraverso i programmi del Ministero dell’Ambiente».«Il primo passo da compiere – spiega il presidente della Comunità – è di trovare una veste giuridica all’operazione, ottenendo risposte positive dalle Regioni, e formalizzare l’accordo. Da sottolineare comunque l’importanza dell’arrivo dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi: ha una storia di 70 anni alle spalle e una fitta rete di collaborazioni qualificate. Inoltre ritorna a occuparsi delle indagini limnologiche del Garda, la più grande riserva italiana di acqua dolce (da solo è il 40% del totale)».

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