sabato, Aprile 20, 2024
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La proposta della giunta è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale. Sirmione accetta il «time-out» Sospesa la decisione di uscire dalla Comunità del Garda, incontri in agenda

Maretta sulle ex scuole

La Comunità del Garda può tirare un sospiro di sollievo. Per il momento. Su proposta della giunta di Sirmione, votata all’unanimità in aula consiliare, la minacciata uscita dall’ente comunitario resta per ora sospesa. La giunta Ferrari non voleva commettere uno sgarbo verso chi le aveva chiesto il giorno prima del consiglio comunale di soprassedere, almeno fino a quando non si sarà tenuta l’assemblea straordinaria di settembre ed il forum di fine anno per deciderne le sorti. Dunque, per ora Sirmione resta ancora nella Comunità del Garda salvo il caso, ha detto l’assessore Giordano Signori, «di riproporne l’uscita qualora non dovessere emergere nulla di concreto e di soddisfacente per il Comune». Del resto, ha commentato ancora Signori, «lo stesso presidente dell’ente Giuseppe Mongiello concorda con queste osservazioni quando condivide l’esigenza di un radicale cambiamento del ruolo e delle funzioni comunitarie». Una tregua quindi, non certo una retromarcia. A provocare la decisione di Sirmione di uscire dalla Comunità del Garda è stato il concomitante ingresso della cittadina nel neonato Consorzio della Riviera del Garda e delle Colline Moreniche che aggrega i maggiori Comuni del basso lago e dell’entroterra. In aggiunta all’esigenza di risparmiare 28 mila euro di iscrizione alla Comunità. Intanto, il dibattito politico nella penisola scaligera continua ad essere torrido. Il gruppo minoritario di Donatella Garlaschi aveva chiesto di istituire una commissione di indagine sulla vendita delle ex scuole elementari. La proposta è stata bocciata a larga maggioranza. Massimo Wilde, Lega Nord, ha criticato questa proposta perché «sia la Magistratura che la Procura della Corte dei Conti stanno indagando sul caso dopo aver acquisito tutta la documentazione», ricordando inoltre che «proprio il consigliere della lista Per Sirmione, Mario Visconti, quando era assessore comunale, aveva favorito la transazione per l’alienazione delle scuole». Da ricordare ancora che l’assessore all’urbanistica Pier Luigi Bianchi ha citato in giudizio (con richiesta di maxi risarcimento) alcuni esponenti della lista della Garlaschi che, in campagna elettorale, avrebbero usato «termini ritenuti diffamatori sulla vicenda-scuole». Mentre Signori, intervenendo nel dibattito, ha sottolineato che «quello delle ex scuole è sicuramente l’argomento più indagato dalla politica locale, nell’85 l’allora sindaco Farioli istituì una commissione d’indagine che si concluse con un nulla di fatto. I Carabinieri hanno acquisito alcuni atti, aspettiamo con serenità». Ma lo scontro più acceso si è registrato nel momento in cui è passato ai voti l’affidamento di alcuni servizi pubblici (manutenzione edilizia ordinaria degli immobili comunali, illuminazione e rete stradale pubblica) alla società Sirmione Servizi, di cui il Comune detiene il pacchetto di maggioranza. Sia Donatella Garlaschi che Gabriele Busti hanno protestato a lungo, prima di uscire dall’aula con gli altri due consiglieri, per il metodo usato (il regolamento anziché gare d’appalto). Sulla stessa lunghezza d’onda anche il leghista Wilde.

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