La singolare ricetta di un pizzaiolo valorizza il noto pesce di lago. «El Magher» in corsa per vincere il «Giropizza 2003»

Nella pizza entra il coregone

Di Luca Delpozzo
Benedetta Mora

Quest’an­no al Giropiz­za, la com­pe­tizione itin­er­ante orga­niz­za­ta all’in­ter­no di «Ali­ment», la rasseg­na agroal­i­menta­re mon­te­clarense, han­no parte­ci­pa­to quar­an­ta piz­zaioli prove­ni­en­ti da tutte le province lim­itrofe; Man­to­va, Bres­cia, Verona e Cre­mona han­no gareg­gia­to per incoronare la piz­za più buona. Graziano Scuri di Anda­lo è giun­to al pri­mo pos­to, Gian Faus­to Ver­tua di Moni­ga, conosci­u­to come «el Magher», è arriva­to sec­on­do con la piz­za al core­gone affu­mi­ca­to. Reduce dalle com­pe­tizioni di Cagliari, Roma, Sogliano Cavour, in Puglia, il con­cor­so itin­er­ante farà prossi­ma­mente tap­pa a Rim­i­ni e infine a Mas­sa Car­rara, in cui è sta­ta orga­niz­za­ta la finale dell’11 mar­zo a cui parteciper­an­no tut­ti i pri­mi cinque clas­si­fi­cati di ogni sin­go­la tap­pa. In realtà, «el Magher» non è nuo­vo a questo tipo di risul­tati. Nel suo cur­ricu­lum pro­fes­sion­ale, infat­ti, annovera fior di pre­mi e di riconosci­men­ti; nei Cam­pi­onati mon­di­ali del­la piz­za, a cui parte­ci­pano le rap­p­re­sen­tanze di tut­ti i pae­si del mon­do, è arriva­to otta­vo nel 1997 e quar­to nel 2000 con la piz­za «Regi­na Margheri­ta». «Al suc­ces­so delle mie pizze — con­fes­sa sod­dis­fat­to — con­tribuis­cono tre ele­men­ti molto impor­tan­ti: innanz­i­tut­to l’im­pas­to, arric­chi­to da fari­na di soia e di man­i­to­ba, che ren­dono la piz­za più fri­abile e digeri­bile, la pre­sen­tazione, sem­pre molto accu­ra­ta, ma soprat­tut­to l’u­so di prodot­ti di qual­ità, per­ché la qual­ità paga. Sem­pre». Forte del mot­to «servizio più qual­ità e sem­pre si mangerà», cav­al­lo di battaglia del­la Piz­zos­te­ria di Moni­ga che Gian Faus­to gestisce da qua­si un anno assieme alla moglie Daniela e alla figlia Valenti­na, «el Magher» prepara le sue pluripremi­ate pizze solo con prodot­ti gen­ui­ni; la Regi­na Margheri­ta è real­iz­za­ta con la trec­cia di bufala e con i pomodor­i­ni vesu­viani fat­ti arrivare apposi­ta­mente dal Sud Italia, il tut­to con­di­to con olio extravergine del Gar­da, men­tre quel­la al core­gone, nata su sug­ger­i­men­to del­l’am­i­co Oscar, è prepara­ta con il pesce affu­mi­ca­to, basil­i­co a juli­enne ed è impreziosi­ta da un toc­co di olio extravergine di Tig­nale. Pri­mav­era inten­sa, dunque, per Gian Faus­to che parteciperà alla finale del Giropiz­za e, per l’en­nes­i­ma vol­ta, ai Cam­pi­onati mon­di­ali fis­sati per la pri­ma set­ti­mana di aprile. «Ad entrambe le occa­sioni ‑con­clude el Magher — mi pre­sen­terò con i miei portafor­tu­na più cari: il numero ses­san­tanove, che scelse anni fa un mio caro ami­co per la pri­ma com­pe­tizione a cui parte­ci­pai, e uno dei cap­pel­li dip­in­ti a mano da mia cug­i­na Domeni­ca. Fino­ra han­no fun­zion­a­to molto bene, direi, e sono sicuro che con­tin­uer­an­no a far­lo».

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