martedì, Aprile 16, 2024
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Suor Domenica Mantovani salirà agli onori della Chiesa in piazza San Pietro il 27 aprile

Tanta folla nella parrocchiale per ricordare la Beata Maria

Domenica scorsa la comunità di Castelletto ha vissuto con particolare intensità e gioia la festa che ha dato avvio alle celebrazioni in vista della beatificazione di madre Maria Domenica Mantovani , cofondatrice delle Piccole Suore della Sacra Famiglia assieme al beato Giuseppe Nascimbeni , che avverrà in piazza San Pietro a Roma il prossimo 27 aprile. La banda musicale di Castelletto ha sfilato per il paese prima della messa, sottolineando l’entusiasmo delle tante persone che poi si sono recate numerose assieme alle suore dell’istituto nella chiesa parrocchiale, edificata dallo stesso Nascimbeni all’inizio del secolo scorso. La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Bruno Fasani, direttore del settimanale diocesano Verona Fedele, una presenza voluta dalle piccole suore della Sacra Famiglia per indicare il carattere diocesano della prossima beatificazione. Con don Fasani hanno concelebrato il rito liturgico il parroco di Castelletto don Luigi Marogna, don Domenico Gaioni sacerdote nativo di Castelletto e padre Vincenzo Mori cappellano delle suore. Presenti in chiesa anche il sindaco di Brenzone Giovanni Zappalà e altri rappresentanti dell’amministrazione comunale, che con la loro presenza hanno testimoniato che la beatificazione oltrepassa i confini della sfera religiosa e investe anche la società civile. La vocazione comune alla santità è stato l’argomento dell’omelia di don Fasani, che ha spiegato «non consiste tanto nel compiere opere di bene, ma nello stare con il Signore, nella fedeltà a quella bellezza di cui Dio stesso si è compiaciuto dopo la creazione». Facendo riferimento in particolare alla prossima beata, il prete giornalista ha sottolineato «la complicità di santità esistente tra lei, giovane aperta al divino e don Nascimbeni, uomo nel pieno della sua maturità umana e sacerdotale, suo parroco e guida. A distanza di tempo, è possibile cogliere come Dio ha compiuto in lei un meraviglioso progetto di santità, attraverso la vicinanza a questo grande uomo, che ha avuto il coraggio e la capacità di forgiarla secondo i disegni di Dio». «Madre Maria», ha chiosato don Fasani, «costituisce un forte richiamo per tutti a vivere la carità di Cristo nel segno della dolcezza, frutto di una profonda e vera umanità». Dopo la consacrazione don Bruno Fasani ha preso tra le braccia il bambino di una coppia di sposi che assieme alla madre generale suor Giannandreina Todesco erano stati invitati ad avvicinarsi all’altare e lo ha innalzato come il celebrante fa con l’ostia consacrata. Questo gesto molto significativo don Bruno l’ha spiegato così. «Il primo tabernacolo di Dio è l’uomo e ogni uomo, nella varietà e molteplicità delle vocazioni (matrimoniale, religiosa, presbiterale), va a Dio e i vari ministeri sono chiamati a servire l’uomo nel suo fondamentale orientamento a Lui». Al termine della messa la madre generale suor Giannandreina a nome dell’istituto ha ringraziato i sacerdoti presenti e le autorità intervenute, la popolazione per la forte e sentita partecipazione e ha invitato tutti a scoprire sempre meglio la nuova beata, lasciandosi coinvolgere nelle iniziative che saranno proposte nei prossimi mesi. Dopo la celebrazione è seguito un momento di condivisione e fraternità nel cortile della casa madre dell’istituto, dove la banda ha ripreso a suonare intrattenendo tutti i presenti.

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