venerdì, Aprile 26, 2024
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Per la nuova amministrazione il progetto di collegamento con Asola non ha utilità pubblica. L’assessore Vanaria: «Ora abbiamo altre priorità, non certo questa»

«Nuova linea merci? No, grazie»

«L’amministrazione comunale lonatese non è interessata al progetto di realizzazione di una linea ferroviaria merci che partendo dallo scalo di Lonato raggiunga Asola. Una tale idea deve essere supportata da un’adeguato interesse pubblico per la collettività e non da poche spinte private legate unitamente ad un loro tornaconto…». Sono parole dell’assessore alla viabilità e trasporti di Lonato, Roberto Vanaria che lascia aperto ben poche porte per un rilancio del protocollo preliminare d’intesa approvato nel 2001 dalla vecchia giunta di centrosinistra. «Si sono tenuti nei giorni scorsi degli incontri tra amministratori di Castiglione e Lonato per valutare tecnicamente la progettualità. Altri si terranno in futuro ma francamente mi sembra che non si siano mosse situazioni tali da maturare una svolta. Adesso abbiamo sicuramente ben altre priorità…». Il riferimento di Vanaria è ovviamente alla soluzione delle varie problematiche legate alla viabilità del capoluogo facendola inquadrare con le scarse disponibilità finanziarie offerte dalle casse comunali. A chiedere la revoca della delibera del 2001 relativa al progetto ferroviario erano stati alcuni giorni fa, con la presentazione di una mozione, i consiglieri Oscar Papa e Manlio Mantovani. A difendere invece questa delibera l’ex sindaco Morando Perini che a suo tempo lo approvò. «Non si tratta di un’atto chiuso e ultimativo. Era semplicemente il fissare – dice Perini – i paletti entro i quali discutere, valutare la validità del progetto in un’ambito sovraccomunale. Trovare una posizione comune tra i vari paesi interessati oltre Lonato anche Asola, Castelgoffredo, Carpenedolo, Castiglione e Ceresara. Un tavolo preliminare su cui dialogare per poi andare al confronto progettuale con le provincie e la regione. Una delibera aperta senza particolari impegni, non certamente come quella presa da Mantovani sull’inceneritore di campagna». E ancora: «vorrei anche aggiungere che tecnicamente lo studio sul progetto ferroviario era aperto a più ipotesi. L’arrivo allo scalo di Lonato era solo una di queste… come pure il tracciato che non doveva penalizzare in alcun modo le aziende agricole. Prima di tutto doveva essere garantita la salvaguardia dell’ambiente e indiscutibilmente dei vantaggi ai lonatesi. Non sò se come nel 2001 la ripresa dal dibattito sull’argomento nasce da una precisa volontà di qualche amministratore di Ceresara…».

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