mercoledì, Aprile 24, 2024
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Navigazione interdetta ai motoscafi con la licenza. Ulteriore giro di vite per le barche a motore nella fascia costiera

Ordinanza del comune per evitare rischi

Un gran polverone per colpa di una licenza. L’Amministrazione comunale dell’alto lago, ultimo lembo di territorio veronese a confine con il Trentino, ha vietato la navigazione di tutte le imbarcazioni a motore nella fascia costiera compresa entro i trecento metri dalla spiaggia. Nulla di nuovo, verrebbe da dire, considerato che si tratta esattamente di quanto già previsto dalle leggi sulla navigazione. La novità sta nel fatto che il divieto è esteso anche alle barche operative, cioè quelle che hanno licenza di esercizio pubblico. Il provvedimento non vale per le unità in servizio di trasporto pubblico non di linea, e ovviamente la Navigarda. «Non abbiamo fatto altro che riprendere una vecchia ordinanza degli anni ’90 emanata per vietare le evoluzioni delle moto d’acqua nello specchio d’acqua antistante le rive comunali», tiene a precisare il sindaco Giuseppe Lombardi. Il problema è tornato a… galla perché la Provincia di Trento ha concesso a una imbarcazione la licenza di commercio. «In pratica quasi ogni giorno il conducente di un catamarano con due motori di notevole potenza, perennemente accesi per tenere dritta l’imbarcazione, si portava a cinque-dieci metri dalla riva per vendere panini e bibite», continua il primo cittadino. Forte della licenza, il titolare del catamarano proveniente da Riva poteva quindi eludere il divieto di navigazione all’interno della fascia costiera. «Io stesso ho visto con i miei occhi situazione di reale rischio per l’incolumità dei bagnanti. Pericolo procurato delle eliche dei motori sempre attive», riprende Lombardi. «In pochi giorni siamo stati sommersi dalle giuste proteste di persone che hanno denunciato situazioni estremamente imprudenti per l’incolumità pubblica. «C’è addirittura chi ha seriamente minacciato l’ambulante in barca. I vigili municipali poi più volte sono intervenuti comminando anche multe salate». Tutto ciò non è però servito a bloccare il commercio itinerante. Ultimo rimedio, necessario, l’ordinanza in vigore già da alcuni giorni. Rimane da capire perché la Provincia di Trento, nelle cui acque gardesane è in vigore il divieto assoluto alla navigazione a motore, abbia classificato il catamarano come unità operativa autorizzata a scorazzare parallelamente alla spiaggia dentro la zona di rispetto assoluto. In attesa degli sviluppi c’è ora da annotare che nel territorio lacuale di Malcesine le imbarcazioni a motore possono solamente entrare ed uscire in linea perpendicolare alla fascia costiera per dirigersi al porto, alle basi della Fraglia della Vela e Alla Madonnina.

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