Dodici anni fa a Puegnago una quarantina di cittadini decisero di dare vita al gruppo di San Giovanni. Obiettivo: adoperarsi per sistemare la piccola chiesetta nel cuore di Palude. Di passi in avanti, da allora, ne sono stati fatti tanti. Qualche giorno fa, in occasione della festività di san Giovanni Battista, il gruppo ha allestito la tradizionale festa per raccogliere fondi da destinare alla ristrutturazione del piccolo edificio religioso. La manifestazione è stata anche un’ottima occasione per fare un punto della situazione in vista degli impegni futuri. «La chiesa di San Giovanni Battista in Palude era in pessime condizioni – ha raccontato il presidente, Giovanni Baldo – il tetto stava crollando, così come il portone. Abbiamo allora deciso che bisognava recuperare questa bellezza artistica del nostro territorio, la cui costruzione è costata tanta fatica ai nostri antenati. Un architetto specializzato allora ha predisposto un progetto, e un po’ per volta stiamo portando a compimento il recupero della struttura originale». «Sostanzialmente, stiamo intervenendo senza apportare modifiche e sotto lo stretto controllo della Soprintendenza dei beni architettonici – ha continuato -. Interventi importanti, che hanno consolidato l’edificio e fatto in modo che il terremoto del novembre 2004 non provocasse alcun danno allo struttura».E così piano piano, un anno dopo l’altro, sono stati riportati alla luce tanti piccoli gioielli della chiesetta, sorta presumibilmente (non si è ancora riusciti ad individuare la data precisa) nel 1400, ma sulla quale sono stati effettuati interventi successivi nel Seicento e nel Settecento, ancora visibili nella torre campanaria.La chiesa sorge a fianco di «villa Palude», la casa del «signorotto» della zona, dove sono conservati gli archivi con i documenti originali dell’epoca. Ha condotto parte della sua ricerca storica proprio qui Gabriele Bocchio, autore di «Puegnago, appunti di storia e arte». Il volume – presentato ai cittadini in occasione dell’ultima festa di San Giovanni – illustra le bellezze architettoniche e artistiche delle diverse frazioni del paese, senza tralasciare, naturalmente, l’edificio religioso di Palude, una vera e propria «chicca».In questi anni il gruppo di San Giovanni è riuscito a sistemare il tetto della chiesa. Pur ristrutturato, oggi ha proprio l’aspetto di una volta, con le travi in legno. Un intervento importante è stato portato a termine anche sul portone d’entrata, in noce. Sono stati riutilizzati gli antichi cardini e, appositamente in un maglio di Bienno, sono stati realizzati chiodi da 12 centimetri, e non da 8 come quelli in circolazione. La chiesa è stata dotata anche di un preciso sistema d’allarme. L’interno è stato dipinto in calce, come si faceva un tempo, e sono stati riportati allo splendore originale i candelieri intagliati in legno e la croce in lamina di rame sbalzata e cesellata. Gli interventi più significativi si sono concentrati sul recupero del Paliotto in legno intagliato e dipinto del secondo quarto del diciassettesimo secolo, della tela di Girolamo Rossi raffigurante il «Battesimo del Cristo con Madonna e San Sebastiano» dipinta ad olio nel 1603 e della splendida soasa, risalente al 1733, che la incornicia, realizzata in legno intagliato policromo dalla nota bottega valsabbina di Francesco e GianBattista Pialorsi «Boscaì» di Levrange. Sono stati recuperati infine anche i dipinti, che si trovano a fianco della pala, di Bernardino Podavini dedicati a «Sant’Antonio da Padova» e al «Bambino e San Luigi Gonzaga». Il gruppo di San Giovanni si è già impegnato molto e la chiesetta di Palude sta tornando a nuova vita. Ma in vista ci sono già nuovi traguardi. Grazie alla somma ricavata con l’ultima edizione della festa, l’obiettivo per l’anno prossimo è portare a termine il recupero dei gradoni dell’entrata e dei banchi.
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Gruppo di San Giovanni: il bilancio degli interventi portati a termine negli ultimi 12 anni. Prossimo obiettivo: recuperare i gradoni dell’entrata e i banchi
Palude, rinasce la chiesetta
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