venerdì, Aprile 19, 2024
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Incontro a Mantova e visita all’impianto dei responsabili del comprensorio Sarca-Garda-Mincio

Patto unitarioper gestireil depuratore

Un nuovo percorso, condiviso dalle province di Verona Brescia e Mantova e il comune di Peschiera, per arrivare a una autorità indipendente per la gestione della risorsa idrica, i problemi legati alla riqualificazione ambientale e il risanamento del sistema «Sarca – Garda – Mincio – laghi di Mantova».Un obiettivo messo nero su bianco con la dichiarazione d’intenti firmata nei giorni scorsi a Mantova da tutte le istituzioni coinvolte e confermata successivamente da una visita «in situ», un vero e proprio sopralluogo, effettuato al depuratore consortile di Peschiera dai tre assessori provinciali all’Ambiente accompagnati dal sindaco Umberto Chincarini.«Come è scritto chiaramente nella dichiarazione di intenti», ha detto l’assessore di Mantova Giorgio Rebuschi, «il presupposto da cui ci muoviamo è che il fiume Sarca, il lago di Garda, il fiume Mincio e i laghi di Mantova siano singoli elementi ma inseriti tutti in un più ampio sistema idrico unitario». «Questo sistema, da cui dipende anche la conservazione di zone umide di rilevanza comunitaria, è sottoposto a una elevata competizione per l’uso multiplo della risorsa acqua: si va dalla produzione di energia con gli impianti idroelettrici del Trentino, all’irrigazione per i consorzi agricoli del Mantovano passando per l’ecosistema gardesano e la sua valenza ambientale ma anche economica legata al turismo».Di qui la scelta di lavorare per creare con le tre Province, le Regioni Veneto e Lombardia e la Provincia autonoma di Trento un Tavolo interistituzionale di coordinamento sui temi della tutela delle risorse idriche e della sicurezza del sistema «Sarca-Garda-Mincio-laghi di Mantova».Un gruppo di lavoro che appare deciso a muoversi verso quattro obiettivi primari: la revisione dei parametri di riferimento per la regolazione dei livelli del Garda (che dovrà essere attuata attraverso la diga di Salionze) fermi alla norma che era stata redatta nell’romai «lontano» 1965; il completamento degli interventi sul sistema di collettamento e depurazione che fa capo al depuratore consortile di Peschiera; l’istituzione di una sorta di gruppo decisionale comune per il coordinamento delle azioni inerenti l’uso e la tutela delle acque, compresa quelle necessarie alla pulizia e gestione dei canneti e degli attracchi lacuali; infine, altrettanto necessaria, è ritenuta la diffusione nelle scuole del bacino Sarca-Garda-Mincio della cultura ambientale con un apposito programma educativo.«Ci ritroviamo al depuratore di Peschiera per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento finanziati dalle Aziende Garda Uno e Gardesana servizi», ha spiegato l’assessore veronese Luca Coletto, il quale ha anche sottolineato la positività del rinnovato dialogo tra Province e con il comune di Peschiera. «Insieme saremo in grado di avere una voce più forte nel tornare sulla battaglia portata avanti a lungo dal sindaco Chincarini e chiedere che la gestione del lago di Garda sia sganciata dall’autorità di bacino del Po. Le problematiche e il sistema idrico che lo compongono richiedono e meritano un’autorità indipendente di bacino ».Un’autorità territoriale, dunque, nelle premesse, più vicina e quindi in grado di dialogare più rapidamente con realtà istituzionali e imprenditoriali e reperire così in tempi celeri le risorse necessarie a risolvere le diverse problematiche che si presentino. Un’autorità che comunque non viene identificata nella Comunità del Garda, da cui si appresta ad uscire, a conti fatti, anche la provincia di Brescia.«O almeno lo spero», conferma il suo assessore all’Ambiente Enrico Mattinzoli, «vista la richiesta presentata in tal senso al presidente della Provincia dal capogruppo della Lega Nord». Da Mattinzoli arriva intanto anche l’annuncio del prossimo passaggio di questo rinnovato dialogo tra istituzioni: un secondo incontro, in calendario a settembre, tra assessori provinciali e sindaci per elencare tutte le priorità di intervento e organizzare così i lavori ottimizzando, senza sprechi di energie e denaro, le risorse a disposizione

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