venerdì, Aprile 19, 2024
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Investimenti per un milione di euro. È promosso dalla Comunità del Garda.
Convegno a Salò. Interventi del CNR, Fondazione Cariplo, Regioni

Presentato il Sistema Culturale del Garda

Il Sistema Culturale del Garda, costituito dalla Comunità del Garda e dai Comuni aderenti, è stato prosentato a Salò durante il convegno “Cultura e paesaggio: risorse del Garda regione europea”. Si tratta di un sistema di gestione unitaria dei beni culturali dell’intero bacino benacense, che comprende aree delle province di Brescia, Verona, Mantova e Trento. Nell’anno 2009 il Sistema si avvale di risorse per oltre un milione di euro. Di questi, 480.000 euro sono stati assegnati dalla Fondazione Cariplo. Tali risorse sono destinate a interventi strutturali su nuclei di patrimonio storico artistico particolarmente significativi e ad azioni azioni di studio, pianificazione, comunicazione e didattica diffuse sull’intero territorio.“Si tratta di un modello di organizzazione e di amministrazione del tutto innovativo, sia per l’ampiezza del territorio, sia per le forme di governance e per le economie gestionali di scala che vengono sperimentate – ha spiegato Renata Salvarani, presidente dell’Osservatorio per il Territorio e il Paesaggio, che ha elaborato il progetto e che ne seguirà l’attuazione – . Interessa un’area ricca di risorse e di attività, dotata di una forte valenza europea e contraddistinta da una componente turistica rilevante, sia dal punto di vista quantitativo che economico”. Il rapporto fra cultura, territorio, economia e occupazione è stato al centro del convegno.“Il modello organizzativo della Comunità del Garda, pensato circa 60 anni fa, rappresenta ancora un “unicum” nel nostro Paese: questo modello, prima ancora di essere un Ente, costituisce il tentativo politico e culturale di un territorio geograficamente, storicamente e culturalmente omogeneo ma diviso in diversi livelli di Governo (tre Regioni, quattro Province, oltre 50 Comuni), di auto determinarsi, dandosi una governance che possa affrontare e risolvere i principali problemi e delineare un progetto unitario di sviluppo – ha spiegato Aventino Frau, presidente della Comunità del Garda, che ha coordinato i lavori -. Il Garda ha la fortuna di possedere risorse culturali risalenti a tutte le epoche, sparse in modo uniforme sul suo territorio. Il ruolo principale della Comunità è quello di tutelare e rendere fruibile questo immenso patrimonio e la creazione del Sistema Culturale del Garda, grazie al contributo della Fondazione della Cariplo, va in questa direzione”.“I beni culturali, considerati come un elemento di estremo rilievo per la crescita della cultura e della qualità della vita dei cittadini, possono favorire lo sviluppo di alcune iniziative economiche sul territorio lombardo; una adeguata valorizzazione dei beni culturali potrebbe infatti rappresentare un volano per lo sviluppo della cultura e delle filiere ad essi connessi (turismo, formazione, intrattenimento) – ha affermato Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo -. Proprio a partire dalla ricchezza ed unicità delle risorse culturali custodite sul territorio, la Fondazione Cariplo si propone di attivare, promuovere e sostenere il processo di crescita culturale, economia e sociale del paese sia attraverso la valorizzazione delle dotazioni culturali presenti sul territorio”.La tutela del paesaggio, come patrimonio e risorsa comune, è stata posta come esigenza primaria.“Il degrado del territorio che ha caratterizzato il nostro Paese nel secondo dopoguerra non è frutto solo di opere pubbliche sbagliate, o di una speculazione privata che non ha conosciuto limiti e controllo, ma innanzitutto di una cattiva politica culturale, che ha portato a una errata pianificazione e gestione del territorio. Oggi è necessario quindi ripensare a fondo le politiche che incidono sul territorio, mettendo al centro il tema del paesaggio culturale e dei sistemi territoriali, e soprattutto coniugando l’aspetto dello sviluppo economico con quello della fruizione estetica e culturale”, ha sostenuto nella sua relazione Roberto de Mattei, vicepresidente del CNR con delega per i Beni Culturali.Ai lavori del convegno sono intervenuti rappresentanti dei bacini regionali a cui fa riferimento il lago: Giacomo Santini, Senato della Repubblica, Provincia Autonoma di Trento; Fosco Magaraggia e Marilena Baggio, Regione Lombardia, Direzione Culture e Identità; Clara Peranetti, Direzione Generale Cultura, Regione del Veneto.Il progetto del Sistema Culturale del Garda Interessa circa un centinaio tra castelli interamente conservati e resti archeologici di strutture fortificate, altrettante pievi e chiese romaniche, ville e palazzi risalenti ai secoli in cui il lago era inserito nei domini della Serenissima e negli itinerari europei del grand tour. Sono inserite anche limonaie e aree di interesse paesaggistico e archeologico.Si si aggiungeranno, in una fase successiva di attuazione, oltre 200 tra musei, raccolte e collezioni, attualmente gestiti in modo parcellizzato da singoli enti o soggetti proprietari. Il Sistema Culturale del Garda si configura come funzione e azione permanente della Comunità del Garda.

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