lunedì, Giugno 30, 2025
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Norme e regolamenti spesso sgraditi ai villeggianti. Sirmione: multa per chi passeggia a torso nudo. Spiagge vietate ai cani: protesta l’Ente per la protezione animali

Quei divieti in riva al lago

Sirmione come Capri: vietato passeggiare a torso nudo. Lo si è scoperto in uno dei giorni più torridi di un’estate che non passerà alla storia per il «caldo record», ma che comunque le sue punte ragguardevoli di afa le ha pur toccate. Un turista accalorato si è levato la camicia mentre passeggiava nel centro storico di Sirmione ma, intercettato dalla pattuglia dei Vigili urbani, è stato invitato a rivestirsi, pena il pagamento di una multa per violazione dell’ordinanza comunale che proibisce di andare in giro svestiti nel centro abitato. La risposta del turista è stata pronta e salace: «Ma cosa c’entra la camicia? Con quello che ho pagato di parcheggio, di gelato e di bibite, mi avete già portato via anche le mutande». Spirito a parte, il tema c’è: la circostanza del turista «desnudo» è stata confermata a Bresciaoggi dalla Polizia locale sirmionese: l’ordinanza esiste, carta canta e villan dorme. In una stagione turistica fatta più di luci che di ombre, del resto, si riscontrano divieti poco «friendly» nei confronti dei villeggianti. I più dannosi per l’immagine turistica del Garda è sicuramente i divieti di balneazione, dettati del resto da oggettive ragioni sanitarie e quest’anno limitato a sole due aree: l’ultimo bollettino Asl preclude ai tuffi solo spiaggia di S Giulia a Padenghe e la Baia del Vento a S. Felice. L’acqua del lago non è mai stata così pulita come quest’estate, e si tratta di un dato storico molto positivo. Da segnalare è piuttosto un’anomalia della capacità di accoglienza turistica del Benaco: lo scarso numero si spiagge accessibili ai cani, gli «amici a quattro zampe» dei turisti .Proprio quest’estate l’Enpa, ente nazionale per la protezione degli animali, si è attivato per ricordare ai Comuni della Riviera che una legge del 2000 prevede di destinare almeno una spiaggia (o porzione di spiaggia) ai bagnanti con cani al seguito. E invece queste oasi per turisti «animalisti» sono rarissime. Ad esempio in Valtenesi, dove pure la gestione delle attività di Polizia locale sono «unificate» in un consorzio, i regolamenti varano da Comune a Comune. «A Moniga e a San Felice è vietato portare al lago i cani da compagnia – spiegano gli agenti della Polizia locale-. A Manerba, invece, non ci sono divieti nè sanzioni. Tutto dipende dalle disposizioni date dai sindaci, ma per quest’estate non sono pervenute contestazioni a questi provvedimenti». A Desenzano, capoluogo del Garda munito di ben sei lidi comunali e di una fascia costiera non certo sacrificata, una spiaggia libera per cani più. C’era fino all’anno scorso, ma da quest’anno il divieto è stato esteso a tutti i lidi dal regolamento di Polizia municipale. Certo, sono lontani i tempi in cui a Desenzano era proibito ai cani di grossa taglia persino circolare in piazza al guinzaglio del padrone. Sucesse nel 1985: la gente scese in piazza a protestare con animali di ogni tipo. Qualcuno portò anche un asino battezzato sarcasticamente con il nome del sindaco di allora. L’ordinanza fu ritirata e questa ormai è storia. Ma i divieti di questa estate sono un fatto su cui si dovrà riflettere in tempi di vacche magre per il turismo. «È strano – si legge nel messaggio dell’ente protezione animali – come località di decennale vocazione turistica non comprendano il beneficio di immagine e le potenzialità anche economiche che deriverebbero da un atteggiamento di maggior accoglienza nei confronti di turisti con animali». Strano ma vero, e per quest’anno è andata così.

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