giovedì, Aprile 25, 2024
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Comunicazioni & misteri . Sul lago le trasmissioni regionali sono in tilt da anni e nessuno le sistema. Ora monta la protesta. L’edizione veneta si vede in Lombardia e nel Veronese si sa tutto del Pirellone

Rai, il tg va in onda sull’altra sponda

I lombardi si lamentano perché vedono il tg veneto, i veneti perché gli tocca sorbirsi le notizie lombarde, e a Malcesine si devono rassegnare a guardare i notiziari trentini. Il servizio pubblico sembra proprio non tenere in grande considerazione il lago di Garda. Ogni sponda, infatti, deve rassegnarsi a vedere il tg regionale dei dirimpettai. Così a Salò si sa tutto della giunta Galan, mentre a Torri del Benaco si è informatissimi sulle decisioni degli uffici del Pirellone guidati da Formigoni, a Gardone Riviera si ha piena comprensione degli scioperi dei gondolieri veneziani e a Brenzone si conosce anche la minima variazione dei prezzi dei biglietti della metropolitana di Milano. E il palio delle contrade di Garda, filmato lo scorso ferragosto dalla troupe regionale di Venezia, l’hanno visto a Gargnano. Il problema è che protestare sembra perfettamente inutile: la questione pare irrisolvibile. Una decina d’anni fa in riva veronese ci provò il movimento popolare Baldo-Garda: in pochi giorni si raccolsero centinaia di firme per chiedere alla Rai di posizionare un ripetitore che consentisse di avere il segnale del Tg3 Veneto. Ma da mamma Rai nessuna risposta. Da allora le proteste si sono ripetute, senza ottenere però nessun tipo di giustificazione o di impegno. E così da Bardolino fino a Brenzone si continua a vedere Rai tre Lombardia, mentre i malcesinesi possono bearsi del notiziario del Trentino. Ora ad arrabbiarsi sono i cugini lombardi. A Moniga del Garda, piccolo e pittoresco centro della verde Valtenesi, sulla riva bresciana del lago, il sindaco Massimo Pollini e l’intera giunta municipale hanno deciso di passare all’azione. «Perché», si sono detti, «sapere tutto del Veneto può anche essere interessante, ma i residenti della riva occidentale preferirebbero pagare il canone per avere notizie di casa loro». Senza contare che l’informazione regionale è gradita anche ai turisti, che così possono avere notizie su manifestazioni ed eventi da seguire durante la vacanza. E questo tipo di informazione è altrettanto attesa dai numerosi villeggianti che arrivano sul lago dalle varie città della Lombardia. Il primo cittadino di Moniga ha dunque invitato formalmente la presidenza della Rai, e la direzione di Rai tre in particolare, a porre finalmente rimedio all’inconveniente, minacciando «forme eclatanti di protesta» nel caso che la lamentela restasse priva di risposta. E tra le «forme eclatanti» per esprimere il malcontento dei teleutenti della riva lombarda potrebbe esserci anche la decisione di non versare più il canone. Perché pagare va bene, ma almeno che si riceva un servizio efficiente. «I concittadini e i turisti sono interessati alle notizie di casa nostra, cioè a quelle lombarde» dice Pollini. E in sponda veneta come la pensano? «In effetti», dice Antonio Pasotti, della giunta della Comunità del Garda e del comune di Garda, ma anche presidente del consorzio di promozione turistica della riva veneta del lago, «la situazione è insostenibile. È un assurdo che sul lago non si possa fruire dell’informazione locale. Da parte mia mi impegno a portare il problema anche sul tavolo della Comunità, che non ho dubbio si farà carico delle lamentele».

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