mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il nipote da Zevio (Verona) lancia l’appello. L’assessore Nocera: «Ma lui chiese di essere sepolto qui a Sirmione»

«Rivogliamo le spoglie di Battista Meneghini»

Zevio, centro dell’est veronese, vuole il corpo di Giovanni Battista Meneghini, marito di Maria Callas, sepolto a Sirmione accanto alla governante di una vita, Emma Roverselli Brutti. A esprimere questo forte desiderio il nipote Pietro Cazzarolli, che ha colto l’occasione della presentazione delle iniziative in ricordo della coppia Callas – Meneghini per lanciare la proposta: «Auspico che le spoglie di mio zio Battista tornino a Zevio, sepolte nella tomba di famiglia assieme alla madre Giuseppina e a sua sorella Pia». Il nipote della celebre coppia precisa: «Mi piacerebbe che, con il mio appoggio, l’iniziativa fosse portata avanti dal Comune in rappresentanza dei cittadini zeviani».Pietro Cazzarolli è figlio di Pia Meneghini, la donna che convinse suo fratello Battista a unirsi con la «voce del XX secolo», matrimonio celebrato a Verona il 21 aprile 1949. Attualmente il «re del laterizio» è sepolto nel cimitero di Sirmione, tra la tomba di Emma Roverselli Brutti, la governante cui lasciò tutto il suo patrimonio, e quella del di lei marito. A Sirmione il commendatore visse sino alla fine dei suoi giorni (morì a 85 anni il 20 gennaio 1981) a partire dal periodo che precedette il traumatico abbandono della Callas: gli preferì l’armatore greco Aristotele Onassis, che a sua volta lasciò la moglie. Prima, dal 1915 al 1958, il commendatore aveva abitato a Zevio, con la Callas a partire dal settembre 1949. Per Sirmione la proposta di Pietro Cazzarolli è un fulmine a ciel sereno. Michele Nocera, custode del ricordo Callas-Meneghini sirmionese, oltreché assessore comunale alla cultura, critico musicale, biografo del soprano, amico personale del commendatore, stronca sul nascere l’ipotesi traslazione. Dice: «Battista è sepolto a Sirmione per sua espressa volontà. Anche se il commendatore ha risieduto lunghi anni a Zevio, non capisco questo risveglio zeviano dopo tanti anni di silenzio. Di certo Emma Roverselli è stata l’esecutrice testamentaria di Meneghini. I suoi eredi potrebbero vantare diritti in fatto di sepoltura del commendatore. Battista aveva adottato la famiglia della Roverselli, tant’è che un suo nipote si chiama proprio Giovanni Battista».«Nel bene e nel male, la governante è stata vicina a Meneghini per ben 40 anni», aggiunge Nocera. «Certo, il commendatore era molto legato alla mamma sepolta a Zevio, figura femminile che ha amato di più al mondo assieme a Maria. Se attuata, la traslazione della salma mi offenderebbe alla pari, credo, di tutti i sirmionesi. Farei di tutto per contrastare iniziative in tal senso, fermi restando, ovviamente, i diritti dei nipoti del commendatore. Che peraltro Meneghini ha diseredato».Pietro Cazzarolli però rivendica lo stretto legame con lo zio Battista: «Accettò di farmi da tutore quando mio padre partì per la guerra nel deserto contro Rommel». Quindi rivela d’essere stato l’ultimo dei parenti a incontrare la Callas poco prima che morisse improvvisamente a Parigi il 16 settembre 1977, a soli 54 anni. «Incontrai Maria a Verona nel luglio del ’77. Ci salutammo fugacemente causa la presenza di troppo persone. Purtroppo non capii che probabilmente mia zia stava tentando di ripercorrere la strada veronese che l’aveva portata alla notorietà in tutto il mondo. Diversamente, forse potrebbe essere ancora viva».

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