giovedì, Aprile 18, 2024
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Il sindaco respinge la chiusura del presidio di Fasano e mette in pista un progetto per clinica riabilitativa La proposta: «Se il Civile di Brescia lo ritiene inutile, lo ceda a Desenzano»

S. Corona, ospedale per sempre

Il sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani, si ribella all’ipotesi di chiusura dell’ospedale S. Corona di Fasano, di proprietà del Civile di Brescia: il primo cittadino rilancia, sollecitando la trasformazione della struttura in presidio di riabilitazione multifunzionale, da accorpare all’azienda ospedaliera di Desenzano. Bazzani ha affidato a un architetto l’incarico di redigere uno studio di fattibilità. E il progetto, appena confezionato, parla di 74 posti letto, così suddivisi: 26 di riabilitazione cardiologica (il compito svolto attualmente), 18 neurologica e 30 respiratoria (pneumologia). Ogni unità sarebbe composta sia dalle camere di degenza che da un paio di palestre adeguate e da laboratori. «Più che di nuove divisioni per acuti -spiega Bazzani-, c’è bisogno di centri di recupero. Patologie come sclerosi multipla, postumi di cerebropatie vascolari, neurovegetative e neuromuscolari non hanno punti di riferimento. E ancora: la broncopatia cronico ostruttiva presenta un trend in ascesa, al contrario della patologia cardiaca. Nella nostra provincia esistono pochissime realtà che si occupano di riabilitazione respiratoria. Il risultato? Gli ospedali sono spesso costretti a tenere pazienti per molti giorni, col rischio di riacutizzazione e deterioramento del loro stato». Il progetto verrà ora presentato ai responsabili sanitari e in Regione. Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Lucio Mastromatteo, aveva ricordato che, su cento ricoverati a Fasano, il 70-75% proviene da altre Asl e il rimanente 25-30% da quella di Brescia (appena il 5-6% dall’area gardesana), sostenendo che «non esiste alcun depauperamento dell’Alto lago, anche perchè tutte le richieste effettive vengono accolte». Ma al tavolo tecnico di confronto di un paio di settimane fa, predisposto da Carmelo Scarcella e da Anna Maria Indelicato, è stata ribadita l’intenzione di chiudere il S. Corona, sceso negli ultimi anni da cento posti letto a 53. L’edificio, l’ex villa Benvenuti, collocato in riva al lago e circondato da un grande parco, ha bisogno di investimenti per adeguarsi agli standard. Da qui l’idea di venderlo a una immobiliare (ma il Piano regolatore di Gardone Riviera lo vincola a una destinazione sanitaria, e il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno per ribadire che non intende concedere l’autorizzazione a trasformarlo in residence) e trasferire i posti all’Opera pia Richiedei di Gussago, dato che la Fondazione Maugeri si sposterebbe a Lumezzane per andare a gestire la Poliambulanza. Il sindaco aveva risposto picche, sollecitando incontri e affidando a un professionista «il compito di preparare un progetto di messa a norma della struttura, da concordare anche con la Regione Lombardia e la Soprintendenza di Brescia. Per dimostrare che i 12.700 metri cubi possono essere riqualificati sfruttando la proroga dei termini di accreditamento, spostati al 2007». Giovedì Bazzani è intervenuto alla conferenza dei sindaci dell’Asl della provincia, dicendo di «non capire come Mastromatteo non possa investire due-tre milioni euro arrivando a 74 posti letto. Un risultato raggiungibile con un modestissimo incremento di volumetria, che ha già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i beni ambientali e del nostro ufficio urbanistico». «Non riesco nemmeno a comprendere – ha aggiunto Bazzani – perchè sia stato pervicacemente rifiutato l’utilizzo di un locale del S. Corona al servizio del 118, che voleva stabilire la base operativa di una autoambulanza e di un paio di moto mediche nel periodo estivo. Fasano era stata ritenuta la localizzazione più adatta per la zona dell’Alto lago, considerata anche l’oggettiva difficoltà a spostarsi sul territorio. E, infine, com’è possibile affermare che i dati confermano il diminuito interesse per questo presidio, e di conseguenza non avrebbe senso ristrutturare un ospedale in cui non va nessuno?». «Lo stesso Civile di Brescia – ha proseguito – non considera il S.Corona tra i centri di riabilitazione, e dirotta i pazienti provenienti da altre Asl sulla Domus, il Richiedei e altre. Considerato che il direttore generale ritiene inutile effettuare investimenti e intende chiudere Fasano entro il 31 dicembre 2005, io gli chiedo di cedere l’immobile all’azienda ospedaliera di Desenzano, competente su tutto il territorio. In questo modo sarà sicuramente più facile studiare una razionalizzazione seria e corretta di un polo riabilitativo pubblico. Lo stesso Ministro Gerolamo Sirchia ha affermato che la sanità è una cosa troppo seria per lasciarla solo nelle mani dei manager; l’economicismo nuove ai medici e ai pazienti. In Italia il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione, e a tale proposito è stato istituito il Servizio sanitario nazionale».

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