martedì, Aprile 23, 2024
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Denuncia degli abitanti della frazione, del sindaco e di Legambiente: interessati Provincia e Arpav. A Ragano una schiuma sospetta e maleodorante ad ogni pioggia

«Sos» per il torrente Tasso

Certi giorni a Ragano non scende solo acqua dal Tasso. Nell’alveo del torrente affiora qua e là una schiuma alta e biancastra, che da circa due mesi si presenta a valle spesso, soprattutto in concomitanza di forti piogge. Un miscuglio maleodorante e melmoso che non piace per niente né ai rivolesi della frazione, prima fra tutti il consigliere comunale Loredana Aldrighetti, né al sindaco Mirco Campagnari. «Anche in passato abbiamo segnalato uno stato non certo ideale del Tasso e sappiamo da tantissimi anni che le sue acque sono inquinate», afferma Aldrighetti, «ora però la situazione è molto peggiorata e ci troviamo a fare i conti con una fogna a cielo aperto, non solo fastidiosa per gli odori e la sporcizia, ma pericolosa per la salute. Nella zona della valle del Tasso, dove non di rado si trovano a giocare i bambini, si sono verificate morti sospette di animali e ci sono grossi ratti. Mi sembra chiaro che così la situazione non può andare avanti, tendendo conto anche che quello che arriva da noi di lì a 50 metri finisce nell’Adige». Sono stanchi, gli abitanti di Ragano, e dopo aver segnalato all’amministrazione di Rivoli tutto il loro disagio hanno messo a punto un documento per chiedere alla Provincia un intervento immediato. Sono 42 le firme, che rappresentano praticamente tutte le famiglie della frazione, a cui si sono unite anche alcune persone residenti nella vicina Sega di Cavaion, che in maniera minore condividono lo stesso problema. La richiesta è stata appoggiata con forza dal circolo di Legambiente del Baldo Garda, che porta lo stesso nome del torrente incriminato: «Sappiamo con certezza da almeno 15 anni che il Tasso è inquinato», ricorda il presidente della sezione Il Tasso, Raffaello Boni, «gioiello che nasce nella parte orientale del Baldo, è un torrente vivo nella prima parte del suo corso; nella piana da Caprino in giù muore e a Ragano diventa una fogna. I corsi d’acqua andrebbero protetti e valorizzati, noi invece ne decretiamo la morte». Boni prosegue senza mezzi termini: «È evidente la carenza di controlli e l’inadeguatezza degli impianti di depurazione. Quello di Caprino è sottodimensionato e inadeguato, quello di Affi è stato ampliato di recente, ma a quanto pare l’allarme rimane alto. Non possiamo che sostenere la richiesta di maggiori controlli, ma soprattutto sollecitare interventi che portino alla soluzione della questione. La proposta di Legambiente è una sola, anche se non realizzabile da un giorno all’altro: convogliare gli scarichi dei comuni dal Tasso al collettore del lago, a Peschiera. Solo così il torrente potrà essere recuperato». Se i cittadini rivolesi si sono mobilitati, l’amministrazione non è stata da meno. Il sindaco Campagnari ha inviato per due volte una comunicazione scritta ai comuni limitrofi interessati dal corso del torrente: Caprino, Costermano, Affi e Cavaion; all’ufficio del Genio Civile di Verona e all’Arpav. «Dopo alcune segnalazioni mi sono mosso affinché ogni amministrazione accertasse la natura e l’entità del problema», spiega il primo cittadino di Rivoli, «ho ricevuto finora risposta da Costermano e Cavaion, che si sono dimostrati a conoscenza della questione. Vorrei che una volta per tutte sul torrente Tasso ci si impegnasse tutti: aspetto che i miei colleghi mi dicano se e come si stanno muovendo per far rientrare l’emergenza e risolvere il problema inquinamento».

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