venerdì, Marzo 29, 2024
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Dopo il via libera per l’impatto ambientale, si delineano i progetti dei tratti da Rovizza e fino a Castelnuovo. Saranno eliminati gli accessi diretti, barriere anti-rumore vicino alle case

Tangenziale, addio agli incroci

Il via libera della Giunta veneta per la compatibilità ambientale ha aperto la strada al tanto atteso completamento della tangenziale, di fatto un nuovo stralcio della variante alla statale 11. Si tratta di poco più di tre chilometri di strada, per un costo complessivo di 18milioni e 600mila euro – già finanziati – che dall’abitato della Rovizza, in comune di Sirmione (Brescia), arriva a Peschiera, in località Bell’Italia; di qui la nuova arteria si sovrappone alla tangenziale esistente (per questo il progetto è definito «completamento della tangenziale») sino all’altezza del casello autostradale arilicense, da dove origina il cosiddetto secondo stralcio di variante, attualmente in costruzione: circa quattro chilometri e mezzo di strada – con un costo di 18,5 milioni di euro – che corrono paralleli o comunque a ridosso dell’autostrada e che arrivano sino alla rotonda di Cavalcaselle, nel comune di Castelnuovo. Il progetto definitivo dei due stralci era stato presentato lo scorso 22 aprile, in un incontro pubblico avvenuto alla Caserma Cacciatori. In quella sede i tecnici avevano illustrato i punti salienti delle due opere, per le quali veniva richiesta l’approvazione della Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione. Per il primo stralcio, il collegamento Rovizza-Peschiera, sono stati descritti, oltre all’assetto stradale, i tre interventi di adeguamento richiesti dalla nuova tangenziale: l’eliminazione degli accessi diretti attualmente esistenti in corrispondenza di un supermercato (lo Sma) e dell’officina di fronte; l’adeguamento delle piste di ingresso e di uscita dello svincolo per Ponti sul Mincio e di quello in località Porto Vecchio, dove è previsto un sottopasso che dovrebbe collegare direttamente la variante con il parcheggio realizzato in località Campo sportivo. Per quanto riguarda, invece, le prescrizioni Venezia ha chiesto: la garanzia dell’accessibilità ai fondi agricoli e la continuità del sistema idraulico delle aree interessate dalla nuova strada; cinque metri come altezza minima utile dei sottopassi che dovranno essere realizzati; il rispetto dei limiti di emissione acustica, barriere fonoassorbenti che dovranno essere realizzate in legno in corrispondenza delle zone abitate di Forte Laghetto, della strada provinciale del Frassino e degli svincoli per Ponti e Porto Vecchio. Richiesto anche il coinvolgimento della Soprintendenza ai Beni archeologici, vista la peculiarità storica dell’area delle colline moreniche. Diversa la situazione per il secondo stralcio; su questo la Regione ha espresso in questi giorni parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale ma i lavori sono già in una fase molto avanzata. Questa contraddizione era stata una delle obiezioni sollevate, anche durante l’incontro di Peschiera, dagli amministratori comunali castelnuovesi; una perplessità espressa anche nel consiglio comunale del 31 maggio con un parere unanimemente negativo al secondo stralcio. Una scelta, avevano precisato gli amministratori, dettata non dalla contrarietà al progetto ma da due preoccupazioni: che con i soli due stralci previsti, la variante realizzata sino alla rotonda di Cavalcaselle avrebbe eliminato il problema traffico da questa località ma lo avrebbe riversato tutto sul centro abitato di Castelnuovo; la poca chiarezza dei dati raccolti proprio dallo studio di impatto ambientale ora approvato da Venezia. Sotto accusa, aveva ribadito l’assessore ai lavori pubblici di Castelnuovo Massimo Loda presentando l’opera in consiglio, il conteggio delle polveri in sospensione e la stima delle conseguenze dell’aver intubato il rio Bisavola. La Giunta veneta ha, evidentemente, dimostrato con il suo parere favorevole alla compatibilità ambientale di ritenere sufficienti le valutazioni degli progettisti della variante alla statale, limitandosi anche per quanto riguarda il secondo stralcio, a emanare una serie di prescrizioni simili a quelle previste per il primo stralcio (accesso ai fondi agricoli, barriere fonoassorbenti e in determinati materiali, continuità del sistema idraulico). Il parere favorevole di Venezia aggiunge, quindi, un altro tassello all’iter di questa parte di variante alla statale 11 destinata, una volta completata, ad alleggerire gli abitati di Peschiera e Cavalcaselle da una parte del traffico, sia quello pesante (con i camion abituati ad entrare e uscire dai caselli di Peschiera e Affi e utilizzare la statale 11 al posto dell’autostrada per risparmiare chilometri e pedaggio) che quello turistico (concentrato sul casello di Peschiera). Una situazione che potrebbe presentarsi migliorata già con la prossima estate: per quel periodo, infatti, è prevista l’apertura al traffico del secondo stralcio della variante, quello per Castelnuovo.

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