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Incontro al Pirellino di Brescia tra Mario Buscemi e gli amministratori di Garda e Valle Sabbia. Il commissario: «Entro inizio 2007 sistemate le ultime duecento famiglie»

Terremoto, la partita è chiusa

La Regione Lombardia aggiunge un’altro capitolo al bilancio delle attività realizzate a supporto delle popolazioni di Garda e Valle Sabbia colpite dal terremoto la notte tra il 24 e 25 novembre 2004. Ieri nella sede del Pirellino in via Dalmazia, presenti i sindaci dei 66 comuni bresciani coinvolti dal sisma e le autorità del Pirellone, il commissario regionale delegato Massimo Buscemi ha illustrato l’andamento dei lavori e i finanziamenti erogati fin’ora.Dopo circa 18 mesi dalla scossa che ha avuto il drammatico epicentro nel territorio salodiano, rimangono 461 persone evacuate rispetto alle 2202 dei primi giorni. Oggi l’80 per cento degli abitanti rimasti senza alloggio ha risolto il problema della casa, ma il commissario ritiene di potere rispettare gli obiettivi previsti, sistemando le restanti 200 famiglie entro i primi mesi del 2007. I nuclei ancora evacuati ovviamente si concentrano nelle zone più danneggiate dalle scosse: 167 a Salò, 42 a Gardone Riviera, 40 a Sabbio Chiese e 24 a Gavardo.I contributi erogati ammontano a 31,5 milioni di euro dei quali 16,3 milioni destinati ai 1.119 interventi di recupero per gli immobili privati e 6.615 per edifici pubblici e infrastrutture. Il libro pubblicato dalla Fondazione comunità bresciana e distribuito in occasione dell’incontro chiarisce i criteri concertati dalle istituzioni competenti per la ripartizione dei fondi. Per quanto riguarda le attività produttive massima attenzione ad artigiani e piccoli commercianti, realtà piuttosto significative della zona. Così come per gli edifici pubblici è stato previsto un contributo pari al 100 per cento delle spese ammesse distinguendo le strutture a secondo della priorità classificata in tre fasce. Ospedali, caserme delle forze dell’ordine o strutture della protezione civile, considerati obiettivi strategici per la ricostruzione della vita civile hanno ottenuto una voce dedicata, trovando spazio nella «priorità 1». Nella stessa fascia sono collocati i rimborsi per prime case, scuole municipi o luoghi di culto. Esaurita l’assegnazione dei fondi per tale categoria si è proceduto alla presa in carico delle classi di «priorità 2 e 3». Diversa però la copertura delle spese: sempre totale per l’ambito pubblico, mentre al 70 per cento per gli edifici ecclesiastici. A tale proposito, il commissario Buscemi ha illustrato anche il contenuto delle ultime ordinanze adottate. Rimangono a carico dello Stato i maggiori oneri derivanti dall’aumento dell’aliquota Iva e il rimborso fino al 10 per cento della quota ammessa per spese tecniche degli edifici culturali. Inoltre le scuole saranno equiparate agli oratori e, se annoverati in tipologie diverse, verrà applicata la più favorevole. La somma di un milione e 726.000 euro ha coperto il problema della sistemazione per le famiglie che hanno dovuto sopportare il disagio dell’abbandono della propria abitazione. Indennità erogata sino all’individuazione di un alloggio definitivo. Ripristino dell’agibilità e spese di prima emergenza completano il bilancio varato per recuperare la normalità delle comunità colpite dal sisma.Grande soddisfazione da parte delle autorità presenti che hanno sottolineato la celerità dei lavori e «l’eccellente metodo messo in campo dalla macchina organizzativa». La cadenza mensile degli incontri tra le istituzioni e il commissario delegato per il punto della situazione ha rappresentato un valido strumento di collaborazione e un’efficace garanzia di trasparenza. I passi mossi per giungere ai risultati di oggi sono documentati con dovizia di particolari e altrettanti numeri e criteri delle operazioni nel volume dell’associazione che, all’indomani del disastro, ha saputo raccogliere un’ingente somma per i primi soccorsi. La vice presidente della regione Viviana Beccalossi ha ricordato anche la generosa risposta del territorio che in provincia conta ben 3000 volontari solo nella Protezione Civile, suddivisi in 102 organizzazioni. I prossimi aggiornamenti sono in calendario dopo l’estate per un rendiconto dei casi pendenti o delle ultime richieste.

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