venerdì, Marzo 29, 2024
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Tredici anni fa si alzò il sipario su questo manufatto artigianale, divenuto un appuntamento apprezzatissimo.

Torna la magia del Presepe Meccanico con la voglia di stupire grandi e piccoli

 Nella Notte Santa di tredici anni fa, per la prima volta, nella vecchia chiesa di San Giovanni a Manerba del Garda, si alzò il sipario sul presepe meccanico. Quest’ anno con lo stesso spirito il gruppo di volontariato «Amici di San Bernardo» torna ad offrire la magia del piccolo gioiello d’artigianato divenuto negli anni un apprezzato appuntamento del calendario di fine anno del Benaco. Resta identica la voglia di stupire, grandi e piccoli, in un’occasione speciale come Natale.  Anche per l’edizione numero tredici, le persone di buona volontà che intorno al presepe si sono ritrovate nei lunghi mesi di preparazione, non si sono risparmiate in fantasia ed originalità, nel combinare – con la naturalezza dell’ispirazione popolare propria della «invenzione» di san Francesco a Greccio – scene che richiamano la narrazione evangelica della Natività e quelle invece radicate nella vita quotidiana sul lago di Garda con i suoi mestieri, le sue tradizioni e i suoi personaggi.  Ad avvincere è sempre la suggestione emanata da una Betlemme domestica che pren- de serenamente vita tra gli ulivi, capace di affascinare ad ogni età, ed esaltata dall’arte e dall’ingegno che trapelano dalla sua realizzazione. Dai giochi di luce alla ricchezza di particolari e scenari accuratamente disposti ogni anno, grazie ad originali meccanismi artigianali, anche elettronici, costruiti ad hoc per i movimenti delle statue. L’efficacia dell’idea è attestata dal numero di visitatori cresciuti di anno in anno. Ma le parole non riescono a rendere la grazia e la forza suggestiva di questa iniziativa, che presenta anche finalità benefiche. Bisogna «arrendersi» al bimbo che ognuno di noi porta nel cuore, a volte senza saperlo, e visitare di persona il presepe di Manerba, con l’animo ben dispo- sto a lasciarsi «catturare» da una poesia senza tempo dal fascino lieve e innocente come la neve. Perché ogni anno – nonostante tutto – il Natale resti ancora un po’ Natale. 

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