Coraggio e professionalità non mancano. Ciò che manca sono fondi e mezzi adeguati per migliorare il loro fondamentale servizio alla comunità bresciana.Stiamo parlando dei Vigili del Fuoco, poco più di seicento in provincia tra professionisti (290), discontinui (60 richiamanti ogni mese), e volontari (sulla carta circa 400, ma 280 quelli costantemente presenti). Un organico da anni sottodimensionato: basti pensare che le coordinate nazionali indicano la necessità di un Vigile del Fuoco ogni 1500 abitanti (e quindi ne dovremmo avere 900). Numero che dovrebbe essere aumentato in presenza di aziende in grado di provocare incidenti rilevanti (ben 24 quelle in provincia), in presenza di turismo (3 laghi, montagne, 4 milioni di turisti l’anno), di autostrade (A4 e A21), di infrastrutture e nodi viari importanti.Ma non è solo l’organico carente. Sono anche i fondi ministeriali che arrivano a singhiozzo, senza programmazione alcuna, gettando spesso il comando di Brescia, i tre distaccamenti permanenti di Darfo Salò e Montichiari e i 14 distaccamenti di volontari in una inquietante e disarmante precarietà.In estrema sintesi sono tre gli elementi di criticità del comando dei vigili del fuoco di Brescia: due zone storicamente scoperte come la Bassa sud-orientale (da Manerbio a Calvisano, da Montichiari a Fiesse) e l’alto Garda – qui non sempre si è in grado di rispettare il tempo massimo d’intervento stabilito a livello nazionale, che è di 20 minuti – e la mancanza di un corpo di sommozzatori nonostante la presenza di tre laghi (per assurdo a Vicenza hanno un corpo di sommozzatori e non ne hanno nemmeno uno di lago). Ma forse qualcosa è destinato a cambiare.Parola del nuovo comandante arrivato a Brescia il 12 marzo: Salvatore Buffo, pugliese doc, ex comandante a Nuoro e Bari e dal 2002 quando è stato trasferito al ministero dell’Interno, prima all’Ufficio ispettivo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, quindi dal 2005 all’ufficio centrale per la sicurezza del Viminale. dipendente del Ministero. Con il suo arrivo il comando di via Scuole è diventato comando Superiore, promozione riconosciuta nel luglio scorso dallo stesso ministro Giuliano Amato. Una promozione che «in teoria» dovrebbe portare più uomini e mezzi.E proprio il nuovo comandante sta preparando insieme ai suoi validi collaboratori (a partire dal giovane vice-comandante, l’ingegnere Mariano Tusa) il Piano di programmazione pluriennale che dovrà inviare alla direzione regionale di Milano entro il 10 aprile. Impossibile visionarlo, ma il comandante lascia intuire anticipazioni molto interessanti: «chiede aiuti sostanziosi per garantire ai cittadini di questa provincia l’alta efficienza e professionalità che hanno sempre avuto dai Vigili del Fuoco. Ripropone la necessità di aprire nuovi distaccamenti nelle zone più scoperte (figurano in pole position da anni Manerbio e Tremosine, ndr) ma anche quella di essere più forti nel periodo estivo sul lago di Garda, avendo a disposizione più mezzi e più uomini». Ricordiamo infatti che lo scorso anno di stanza a Salò, nei mesi estivi, fu presente un corpo nautico inviato dal comando dei Vigili del Fuoco di Milano. Insomma, «il coraggio di battere il pugno sul tavolo non manca» taglia corto il nuovo comandante, che non perde l’occasione per rimarcare l’alta professionalità che ha trovato tra i suoi uomini, e proponendo la sua filosofia d’azione: «E’ importantissima l’attività di prevenzione e la cultura della sicurezza oltre che la gestione delle emergenze. Solamente nel mese di aprile abbiamo programmato 20 uscite esterne in aziende ed enti locali della provincia proprio per formare la cultura del rischio, evitando così tanti incidenti ed infortuni». Un obiettivo ammirevole, senza dubbio, ma nel frattempo il comando di Brescia, sotto organico e con mezzi inadeguati, rischia il collasso.«Indubbiamente l’organico dovrebbe prevedere più vigili – taglia corto il comandante – ma la stessa situazione la troviamo in tantissimi altri comandi d’Italia. Secondo le coordinate nazionali dovremmo avere almeno 300 uomini in più. Io ne vorrei addirittura mille in più, che manderei in tutte le scuole, nelle diverse fiere, nelle tante aziende del territorio per una attività di formazione e prevenzione capillare». E invece? E invece anche il comando di Brescia si ritrova senza liquidi per i tagli agli enti locali imposti dall’ultima Finanziaria. «Fortunatamente la stessa Finanziaria ha previsto un fondo per regolarizzare i precari della pubblica amministrazione – chiude Buffo – e potremo beneficiarne anche noi. Il problema è la sfasatura temporale che si è creata tra i finanziamenti tolti e la reale disponibilità delle risorse alternative, che non avverrà prima di ottobre».
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Servono altri distaccamenti nelle zone più scoperte, un nucleo sommozzatori sul Garda. Le intenzioni del nuovo comandante. Ci dovrebbero essere almeno 300 uomini in più. Un piano per il potenziamento
Vigili del fuoco, troppe carenze
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