martedì, Luglio 1, 2025
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Giochi fatti per la cessione della villa in usufrutto gratuito. Ospiterà corsi accademici e ricerche, ma anche convegni

Il Serraglio va all’Università

Il sindaco di Toscolano Maderno, Paolo Elena, e il rettore della Statale di Milano, prof. Paolo Mantegazza, hanno predisposto la bozza di convenzione per il Serraglio, vale a dire la villa liberty (di circa 1000 metri quadri coperti) e il parco, situati in splendida posizione sul golfo. L’immobile verrà ceduto in usufrutto gratuito per 50 anni, rinnovabili, all’Università che, in cambio, eseguirà lavori di ristrutturazione e adeguamento, nonchè la manutenzione straordinaria e ordinaria. Il parco sarà recuperato e valorizzato. Dovranno essere ripristinate le vasche, i ponticelli, le fontane, le canalizzazioni, le opere idrauliche. Da sistemare anche la strada di accesso, a partire dal cancello principale. «Un progetto da almeno 3 miliardi, già esaminato dall’Ufficio tecnico del comune e dalla Soprintendenza, che ha dato un parere favorevole di massima – spiega il sindaco -. Per quanto riguarda l’edificio, si effettueranno solo aumenti di volumetria per motivi tecnici: mi riferisco alla costruzione dell’ascensore e alla rampa di accesso per i disabili. Bisognerà quindi provvedere all’impianto di riscaldamento e di condizionamento, alla messa a norma di quello elettrico, agli arredi». Nella villa del Serraglio si svolgeranno attività didattiche, di ricerca, formazione e qualificazione professionale, congressi. Il comune la utilizzerà a sua volta per concerti o convegni, in giornate prefissate, secondo disponibilità, e senza interferire nell’attività principale. I vigili urbani e il personale dell’Azienda regionale delle foreste potranno entrare in ogni momento per eventuali controlli. Il parco, ricco di essenze di notevole interesse (cedri, aceri, oleandri, bouganvillea, rododendri, cipressi, ecc.), sarà delimitato in due aree distinte: una di esclusivo diritto dell’Università, l’altra destinata a uso pubblico (orario di apertura 8-19, d’estate 7-22). La bozza di convenzione verrà esaminata dal consiglio comunale convocato per venerdì 9 marzo e dagli amministratori della Statale, per eventuali correzioni. Poi andrà alla firma. Ieri erano attesi sul Garda Mantegazza, il pro rettore Enrico De Cleva, il preside della Facoltà di lettere e filosofia Fabrizio Conca, il responsabile del Dipartimento di biologia Giovanni Sala. Ma all’ultimo istante hanno rimandato l’appuntamento. Il Serraglio era il casino di caccia dei Gonzaga, che giungevano via lago, poi salivano grazie a un tunnel sotterraneo. Nel primo dopoguerra diventò albergo alla moda, quindi abitazione di Gian Battista Benoni. Trattata da Gabriele d’Annunzio e dal suo segretario Tom Antongini (che alla fine scelsero Villa Cargnacco a Gardone Riviera, trasformandola gradualmente nel Vittoriale), negli anni ’70 è stata al centro di una complessa operazione immobiliare. La Finbeni di Andrea Stefanina ottenne di costruire appartamenti per seimila metri cubi (una stecca orizzontale nella parte bassa, a ridosso di via Aquilani) cedendo, in cambio, la villa e il parco. Nell’85 una frana, causata dal taglio delle piante, ebbe ripercussioni giudiziarie e obbligò i privati confinanti a effettuare lavori di consolidamento (il muraglione). Abbandonata a se stessa, la villa è entrata nel mirino di ladri e vandali, che hanno rubato o danneggiato gli arredi rimasti: pitture e arazzi asportati, vetri rotti o spariti. Sul pavimento di marmo, segni di falò. Sparpagliati, numerosi materassi: segno che qualcuno andava a dormirci. Nel ’96 sollevò accese discussioni la proposta di trasformarla in un centro di terapia medica e riabilitativa, con trattamenti per le affezioni osteoarticolari, le patologie ischemiche, cerebrovascolari e cardiache, ecc., approfittando della temperatura mite e della piena esposizione al sole. Ma l’ipotesi di tenere una gara di appalto, in modo da cedere l’edificio in uso gratuito per un certo numero di anni (i privati avrebbero dovuto spendere almeno un paio di miliardi per la sistemazione definitiva), non ha più avuto un seguito. L’anno scorso è maturata l’idea di trattare con l’Università. Ora, dopo la stesura di una lettera di intenti, ecco la bozza di convenzione. Un ulteriore passo avanti.

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