Recenti dati dell'INPS presentati a Roma evidenziano una significativa disparità di genere nel mercato del lavoro, con le retribuzioni medie delle donne inferiori del 20% rispetto agli uomini. Nel 2023, il tasso di occupazione femminile si è fermato al 52,5%, contro il 70,4% degli uomini, mostrando un divario di 17,9 punti percentuali. Solo il 42,3% delle assunzioni riguarda donne e la maggior parte di esse lavora con contratti precari: solo il 18% ha un contratto a tempo indeterminato. Inoltre, le lavoratrici occupano prevalentemente posizioni part-time involontarie.
Il rapporto sottolinea anche che nonostante le donne superino gli uomini in termini di istruzione (52,6% tra i diplomati e 59,9% tra i laureati), ciò non si traduce in pari opportunità nelle cariche dirigenziali. Le denunce per violenza di genere sono aumentate e l'offerta di asili nido resta insufficiente. Le differenze nelle pensioni rimangono marcate: le donne ricevono pensioni inferiori del 25,5% rispetto agli uomini per le pensioni di anzianità/anticipate e fino al 44,1% per quelle di vecchiaia. Questi dati evidenziano una condizione persistente di svantaggio per le donne nel nostro paese.