Da sedici anni, nel secondo week end di settembre, i migliori climbers del mondo si danno appuntamento a pochi chilometri dal lago di Garda. Arco dedica questo fine settimana (sabato 7 e domenica 8 settembre) al Rock Master, il Festival dell’arrampicata, un pò come Wimbledon per i tennisti o il Tour de France per i ciclisti. L’edizione 2002 attribuirà quattro titoli: «Difficoltà» (il classico trofeo che andrà ai due campioni, uomo e donna, della combinata su via “a vista” e “lavorata”), «Speed» (per gli sprinter della verticale), «Boulder» (per specialisti delle difficoltà estreme, a pochi metri da terra, senza corda) e «Duel» (la nuova spettacolare specialità, uomo contro uomo). Gli uomini-ragno richiamano, al solito, migliaia di spettatori. Teatro della gara sarà la futuristica parete artificiale inaugurata nel 2000. Due grandi arcate in tubolare di acciaio, sospese a coppie di piloni alti 25 metri, convergono fino a formare una grande volta a diciotto metri di altezza. Una copertura in policarbonato lascia intravedere dietro la strapiombante rocca del castello. Alle due arcate sono agganciati i pannelli per l’arrampicata. A destra e sinistra, le due pareti per le gare di difficoltà: una con profili eguali e paralleli; l’altra, invece, complicata da speroni, prue e bombature, dove bisogna inventare i movimenti più incredibili per superare le continue rotture di pendenza. Al centro, le due piste verticali per il parallelo di velocità. Oltre duemila prese mobili di tutte le fogge e dimensioni, dalle liste di pochi millimetri ai mammelloni enormi ma imprendibili. A livello agonistico, il Rock Master proporrà una grande sfida generazionale tra il «mito» Francois Legrand (vincitore nel recente Master di Sarre Chevalier e per quattro volte ad Arco) e i giovani campioni cresciuti sulle pareti artificiali, che da un anno si aggiudicano tutti i podi internazionali: il ceco Mrazek, i francesi Chabot e Pouvreau. Per l’Italia le speranze di risultato si concentrano sul milanese Cristian Benna, sul vicentino Beniamino Lagni e sul varesino Flavio Crespi. Tra le donne, a contrastare la belga Sarkany e la slovena Cufar ci saranno la vicentina Jenny Lavarda e la veneziana-altoatesina Luisa Iovane. Nel Boulder, grandi possibilità per l’ascolano Mauro Calibani, campione mondiale in carica, affiancato dal ligure Cristian Core. Tra le donne, la torinese Giulia Giammarco punta a migliorare il secondo posto 2001. Il Rock Master rappresenta, in un certo senso, la storia dell’arrampicata sportiva moderna. Nell’86 si tenne un circuito con Bardonecchia. Il titolo se lo aggiudicò Patrick Edlinger, il primo vero grande mito. L’anno dopo le falesie di Arco cominciarono a diventare una delle mete preferite degli arrampicatori di tutta Europa. Un gruppo di amministratori comunali e di appassionati decise di dar vita ad una nuova formula, sulla rupe del castello. Nell’88, infatti, si allestì una struttura artificiale, rinnovata un paio di anni fa: l’attuale parete è unica al mondo, per dimensioni e forme.
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Sabato e domenica la gara sulla futuristica parete artificiale inaugurata nel 2000. In gara ci sono i migliori climbers del mondo
Torna il Festival dell’arrampicata sul Garda
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