martedì, Luglio 1, 2025
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Il senatore leghista ed ex sindaco Chincarini solleva la questione del futuro del complesso monumentale e critica l’Agenzia del demanio

«Piazzaforte, ci sono accordi con i privati?»

Cosa sta accadendo al patrimonio storico-architettonico della ex Piazzaforte austriaca racchiusa nella fortezza arilicense, oggetto nel suo complesso di tutela e vincolo secondo il decreto ministeriale del 3 febbraio 2001? Esistono accordi tra pubblico e privato relativi alla sua destinazione? E’ l’interrogativo che pone il senatore della Lega Nord Umberto Chincarini in un’interrogazione ai ministri delle finanze e dei beni e attività culturali. A suscitare perplessità nel senatore sono le visite che «con inusuale frequenza sono segnalate a Peschiera del Garda, in municipio, del direttore della filiale dell’Agenzia del demanio di Verona, ing. Giovanni Altobello, accompagnato da collaboratori, volte ad illustrare più o meno probabili destinazioni future degli immobili della Piazzaforte». Nel documento, datato 24 marzo, Chincarini segnala «un incontro col Commissario prefettizio e con i funzionari comunali nel pomeriggio del 22 marzo». L’ex sindaco ricorda il riconoscimento del «patrimonio straordinario dal punto di vista storico e culturale» della cittadina e come su questo si sia aperto «da anni un sofferto dibattito nella cittadinanza e fra le locali associazioni per la manutenzione, la gestione e la futura destinazione degli immobili demaniali». «Gravi carenze, a giudizio dell’interrogante, ha sin qui dimostrato l’Agenzia del demanio di Verona», continua il documento, «nel comprendere e gestire tale delicata fase storica, soprattutto fallendo nell’obiettivo più volte richiamato da questo Governo, vale a dire quello della valorizzazione del patrimonio demaniale, in questo caso sito nel territorio arilicense». Chincarini ricorda altresì di aver manifestato già in passato perplessità sul funzionamento dell’Agenzia demaniale veronese tanto da averne fatto oggetto di un’altra interrogazione del 2002, «ancora oggi senza risposta». «E’ noto che il vigente piano regolatore generale del Comune», continua il senatore, «redatto dal professor Giorgio Lombardi e approvato nel 1998, ha determinato precise destinazioni urbanistiche agli immobili demaniali, e che quindi coinvolgimenti del mondo dell’economia privata potranno accadere solo previe intese con l’amministrazione comunale che portino alla variante del piano regolatore stesso». Chincarini chiede dunque ai ministri «se non ritengano imbarazzanti le “missioni” del direttore della filiale di Verona dell’Agenzia del demanio che, nella provvisoria assenza di sindaco e Consiglio comunale democraticamente eletti dai cittadini, continua ad insinuare soluzioni “urgenti” all’annosa questione della gestione dei beni demaniali di Peschiera». L’interrogazione chiede quindi «se tali soluzioni progettuali siano condivise dai ministri interrogati, dalla Soprintendenza provinciale e da quella regionale»; se gli stessi ministri «ritengano che così sia rispettato il vincolo di interesse storico artistico acclarato con decreto ministeriale del 3 febbraio 2001 sull’intera Piazzaforte di Peschiera; se ritengano che così possa essere valorizzato il patrimonio demaniale di Peschiera, città turistica d’arte, imponendo ai suoi cittadini scelte determinanti per il suo futuro sviluppo sociale, economico e turistico, pur nella momentanea assenza di propri rappresentanti eletti in Consiglio». Infine Chincarini chiede ai ministri «se siano a conoscenza di incauti preliminari sottoscritti fra pubblico e privato».

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