venerdì, Aprile 26, 2024
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I volontari dell’Adan al lavoro nel grande ricovero risolta la polemica tra le due realtà che lo gestiscono

Al canile è tornata la pace

Calcinatello. Il canile San Rocco, a Calcinatello, dopo il dissequestro di aprile perché scaduti i termini del provvedimento della magistratura di Brescia del febbraio ’99, era stato affidato ai volontari dell’Adan (Associazione diritti animali e natura) che si erano prodigati per migliorare la situazione degli ospiti e lanciando una campagna di adozioni. Il canile è stato quindi oggetto di nuove tortuose vicende. La portavoce dell’associazione Chiara Pattini, è intevenura per fare il punto della situazione. «A quel tempo la nostra presenza in canile era legittimata dal provvedimento di sequestro con il quale il magistrato aveva assegnato all’associazione la custodia degli animali già presenti nel rifugio, accordandosi sul preciso impegno di ridurne il numero, censirli, procedere ad affidi, terapie e sterilizzazioni. «A seguito del dissequestro – continua – l’associazione “Compagni di Strada” ha firmato un contratto in comodato con la proprietaria del terreno, Adelina Abeni, per gestire la struttura. In questa occasione l’Adan si era impegnata comunque ad accudire i propri cani presenti (circa 300), rimasti dai 627, in seguito agli affidi cominciati dopo il sequestro. «L’accordo fra le due associazioni sembrava proficuo – commenta la Pattini – tuttavia nel corso di alcuni mesi i “Compagni di Strada” hanno concesso la possibilità di accudire i cani nella struttura solo ad alcuni volontari dell’Adan, rifiutando la presenza massiccia di tutti gli associati e simpatizzanti». Uno dei motivi principali del disaccordo fra i due gruppi, secondo la Pattini, era rappresentato dall’ingiustificata richiesta, avanzata all’Adan dai Compagni di Strada, di una quota fissa mensile per ogni singolo animale presente nel canile. Una spesa che l’Adan non poteva affrontare, visto che si impegnava già di acquistare cibo medicine. «Privati della possibilità di mantenere l’impegno iniziale – prosegue la portavoce – e non avendo a disposizione altro luogo atto ad ospitarli tutti, consultandoci con l’Asl di Brescia e di Montichiari e con il Comune di Calcinato, abbiamo riscontrato che la soluzione migliore è che la signora Abeni si assuma la responsabilità degli animali – come unica proprietaria della struttura dissequestrata – coadiuvata da Adan, soci e simpatizzanti». La proprietaria ha acconsentito alla proposta e dal 5 ottobre l’Adan è rientrata a lavorare nel canile, continuando a contribuire anche economicamente ai bisogni degli animali. La Pattini ha anche annunciato che nel mese di dicembre l’associazione «in accordo con la proprietaria del rifugio sarà presente con alcuni banchetti per sensibilizzare i cittadini riguardo al problema del randagismo e per raccogliere fondi che contribuiscano a mantenere gli oltre 300 cani di Calcinatello». Chi volesse aiutare questi cani può versare una quota libera all’agenzia n. 2 della Banca Nazionale del Lavoro di via Crocifissa di Rosa sul n. 1292 (Abi 1005 e Cab 11202), oppure donare materiale di vario genere (coperte, vestiti, stracci, detersivi, ciotole, pentole, secchi, scope, spugne, disinfettanti, garze, siringhe, reti, cancelli, legna, segatura, giornali). Ma si cercano anche persone che aiutino volontari del canile nell’opera di accudimento degli animali, anche con lavori di muratura e impiantistica. Chi intendesse acquisire ulteriori informazioni può rivolgersi alla proprietaria Adelina Abeni allo 0302731690, alla signora Marina allo 030.253234 oppure recarsi al canile il sabato e la domenica dalle 9 alle 12.

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