venerdì, Ottobre 4, 2024
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Sono i comuni mantovani di Ostiglia e Revere, con la loro cucina, l’arte, la musica e il folclore, a caratterizzare la quinta settimana del Natale tra gli olivi, di qui a Capodanno

Al Natale tra gli olivi il Po scorre tra folclore, musica arte cultura

Sono i comuni mantovani di Ostiglia e Revere, con la loro cucina, l’arte, la musica e il folclore, a caratterizzare la quinta settimana del Natale tra gli olivi, di qui a Capodanno. Il programma completo delle iniziative messe in cantiere a Garda dai due centri virgiliani sarà presentato nel corso dell’incontro programmato per domani alle ore 11.30 al municipio gardesano, ma già molto possiamo anticipare. Ad esempio il palazzetto delle esposizioni ospiterà «Un Po di etnia», una rassegna delle collezioni del Museo del Po. Il museo ha sede nel prestigioso palazzo gonzaghesco di Revere: articolato su quattro sale, raccoglie reperti storici e oggetti moderni legati alle attività delle popolazioni del luogo, e in particolare al loro rapporto col fiume. Un’altra mostra prevista in questa settimana mantovana del Natale tra gli olivi di Garda è quella dei pittori del Po. Da sabato aprirà anche l’Hostaria del Po sotto il tendone ristorante: le specialità saranno quelle delle vecchie osterie disseminate lungo gli argini del fiume. Uno stand proporrà poi «Cose del Po», prodotti della gastronomia, dell’artigianato e della tradizione rurale. Si parla del Po anche nel corso di un «aperitivo letterario» sabato pomeriggio alle 17.30 al bar Taverna, in piazza Catullo: Agostino Superbi presenta «Il Po», un testo tra leggenda, storia e realtà. Ampio spazio anche per la musica. Domenica pomeriggio, alle 15, al palazzo dei congressi verranno presentati i tesori della Biblioteca musicale Greggiati. Il fondo prende nome da don Giuseppe Greggiati, che lasciò tutte le sue sostanze ad Ostiglia, paese natio, compresa una biblioteca ricchissima, specializzata in argomenti musicali. Alle 17, sempre al palacongressi, concerto della celebre corale Giuseppe Verdi. Istituita nel 1947, la formazione ostigliese ha un repertorio lirico, polifonico e sacro. Innumerevoli i concerti tenuti in Italia e all’estero. E’ invece protagonista il canto popolare nel pomeriggio di Capodanno. Per le vie di Garda sarà possibile incontrare Waimer Mazza, vero e proprio cantore del Po. Mazza è di Motteggiana. La sua arte, il suo stile, evocano quello dei cantastorie del passato: chi non ha sentito parlare ad esempio, nel Veronese, della mitica figura del Torototèla che girava di piazza in piazza? Ebbene, Wainer Mazza s’aggira tra le nebbie padane con la sua chitarra a cantare le storie, gli eventi, la quotidianità di una Padania «minore». Con il fiume e la gente protagonisti assoluti dei suoi versi. Dice una delle sue canzoni: «A Mantua ad cat ’n amich ogni cantun, na man sa’ t gh è ad bisogn it dà dabun», «A Mantova trovi un amico ad ogni angolo, e se hai bisogno di una mano te la danno davvero». E un’altra parla del Po: «I dis ch’a sun malà, che quasi a sun sugà, che quand ariv al mar sun quasi da butà. Ma mé a sun mia cunvint». Traduzione: «Dicono che sono ammalato, che quasi sono asciugato, che quando arrivo al mare son quasi da buttare. Ma io non ne sono convinto». Un canto di speranza, un invito al rispetto della natura.

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