venerdì, Novembre 15, 2024
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Domenica una giornata a Castelletto per cambiare stile di vita. Ne fa uso quasi il 50 per cento di chi ha fra 11 e 14 anni

Alcol, è allarme adolescenti

L’alcol sta diventando un grave pericolo anche per i giovani tra gli 11 e i 14 anni. A lanciare l’allarme è l’associazione dei Club degli alcolisti in trattamento, ovvero l’Acat del comprensorio Garda- Baldo, che ha organizzato per domenica a partire dalle 9.30 al Garda Family House di Castelletto una giornata incentrata sulla «promozione degli stili di vita sani per proteggere la nostra salute dai rischi dell’alcol». La giornata prevede anche l’intervento del dottor Roberto Cuni, del Centro studi di Trento, più volte moderatore di incontri delle varie sezioni di club degli alcolisti in trattamento dell’area lacustre. «Alcuni dati presentati il 22 novembre a Roma», ha fatto sapere Franca Capancioni, dell’Acat di Castelletto, «hanno preoccupato anche i pediatri italiani. Da una indagine svolta quest’anno risulta che, su un campione di 1.260 studenti tra gli 11 e i 14 anni, il 46 per cento beve vino, il 48 beve abitualmente birra mentre il 23.5 non disdegna il consumo di liquori. Un dato estremamente preoccupante e in netto aumento rispetto al 2004». «L’attività fondamentale degli Acat», ha sottolineato il professor PierPaolo Vescovi, del Centro di alcologia dell’Università di Parma, «è la prevenzione. Ognuno deve avere le idee chiare attorno al problema del bere, in modo da tenere uno stile di vita corretto. L’alcol è una sostanza psicoattiva, tossica, verso cui si sviluppa tolleranza e dipendenza. Non può quindi essere accettata scientificamente la distinzione tra uso e abuso. Di qui l’importanza di essere informati. E ciò vale ancor di più per i giovani, che devono sapere i reali effetti di questa bevanda». La giornata organizzata a Castelletto prevede pure «il pranzo conviviale, interventi e dibattiti, con la testimonianza di ex alcolisti e dei loro familiari, che hanno dovuto affrontare i drammi derivanti da questa tremenda dipendenza», ha concluso Capancioni.

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