La terza tappa di un particolare e saporito tour gardesano concluderà questa sera una serie di appuntamenti a base di pesce di lago. Ad offrire un’immagine di alto livello alla gastronomia hanno pensato tre ristoratori benacensi, che in tre distinte serate hanno offerto un saggio della loro bravura e della raffinatezza del pesce di lago, servito con perizia. Un modo, dicono i ristoratori, per richiamare più attenzione, visto che il prodotto ittico benacense costituisce una garanzia di qualità. E così, dopo la serata bresciana (a Gargnano al «Miralago» di Carlo Piantoni e Maria) e veronese (Castelletto di Brenzone all’Osteria «Al Pescatore» di Livio e Rosaria) questa sera tocca ai cugini trentini mettere in tavola piatti di prim’ordine, a Riva del Garda da Carlo (Trattoria Sant’Alessandro). Una serata all’insegna del profumo e del sapore del cibo e del vino gardesano, che va a replicare le precedenti. Nell’unico appuntamento bresciano, Carlo Piantoni e Maria hanno servito piatti propri, cui se ne sono aggiunti altri, preparati dagli ospiti delle altre sponde (accade sempre così), partendo dall’aperitivo e proseguendo con «polpette e paté di coregone su crostini di pane di oliva», antipasti di anguilla e «coregone in saor», sufflé di luccio, tortelli al luccio, bigoli con le sarde, filetto al Lugana «Cà Loiera», filetto di coregone al sesamo, per finire con un semifreddo al cioccolato bianco con mandorle caramellate. Gargnanese la provenienza di olio (Tavernini) e pesce (Dominici, detti «Franz»). Attualmente, nel Garda, vivono una ventina di specie autoctone, mentre altre 13 derivano da immissioni volontarie o dalla risalita del pesce dal Mincio.
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Terza tappa del gusto con al centro il pesce e i tanti vini del Garda