martedì, Maggio 14, 2024
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Oltre seicento studenti qualche settimana fa hanno effettuato ricerche nei punti più strategici

Analisi delle acque:bene il lago, male i fiumi

Gli studenti promuovono il Basso lago ma bocciano gli affluenti. Nel maggio scorso più di 600 ragazzi di numerose scuole, accompagnati da una quarantina di insegnanti, hanno effettuato le analisi delle acque in sei punti strategici del Benaco, un test voluto per cercare di fare chiarezza sulle acque del lago e capire quali fossero balneabili o meno: Lido di Lonato, Desenzano, Peschiera e tre a Sirmione. Inoltre hanno preso in considerazione sette fiumi, di piccola e media dimensione, e gli abituali 125 punti di campionamento dell’Asl, relativi alla qualità ai fini della balneazione. Adesso la Comunità del Garda ha diffuso i risultati.Il lago di Garda, come del resto testimoniato dalla balneabilità della grande maggioranza delle spiagge, è in buone condizioni (solo due punti su 125 hanno un parametro oltre i limiti) e l’unico dato evidente è la costante sovrasaturazione di ossigeno, soprattutto nei pressi del fiume Mincio che a Peschiera esce dal Garda per immergersi nella pianura padana. La causa potrebbe essere una abbondante presenza di componente vegetale in sospensione. Anche i dati satellitari hanno evidenziato una maggiore concentrazione di clorofilla-a nella zona compresa tra Sirmione e Peschiera. In futuro potrebbe essere utile effettuare prelievi lontano dalla costa per capire quanto possa essere radicato nel lago questo genere di problema.MENO CONFORTANTI invece le informazioni provenienti dal monitoraggio degli affluenti, come il rio Maguzzano, il ganfo della Bragagna o quella della Garbella, su cui sarebbe auspicabile intervenire per ridurne i carichi dei nutrienti (azoto, fosforo) e degli inquinanti organici. Sarebbero un’ottantina i corsi da prendere in considerazione su tutto il territorio lacustre.Per quanto riguarda il Mincio, 13 le stazioni di monitoraggio chimico/batteriologico: da Monzambano a Governolo. L’Arpa Lombardia ha cercato i metalli pesanti. La situazione resta stabile rispetto agli altri anni, con situazioni problematiche sia a valle dello scarico del depuratore di Peschiera che dopo la diga di Salionze.Il Sarca è stato controllato in due punti: uno nei pressi di Tione (sono stati registrati alcuni valori elevati di fosforo) e l’altro a monte di Riva (troppi coliformi totali), a distanza di 30 chilometri uno dall’altro.Alle rilevazioni, durate quattro giorni, hanno contribuito l’Asl di Brescia, l’Arpav Veneto, l’Apss di Trento, l’Università di Parma, il Centro di rilevamento ambientale e il Cnr-Ivrea (Stazione sperimentale «Eugenio Zilioli»), che ha effettuato sia l’analisi di una immagine satellitare che le misurazioni con fluorimetro e radiometro al largo di Sirmione.L’Assessorato all’Ecologia della Provincia di Brescia ha fatto in modo che gli istituti superiori di Lonato (Agrario) e Desenzano (Alberghiero) e le Medie «Trebeschi Catullo» di Rivoltella potessero avere sia gli strumenti (kit per l’analisi dei dati chimici dell’acqua e strumenti digitali per la misura di alcuni parametri fisici) sia le necessarie nozioni per affrontare autonomamente il monitoraggio da cui partire per arrivare poi alle conclusioni più importanti.

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