lunedì, Giugno 30, 2025
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Sullo scalo di Montichiari, l’associazione piccole imprese rompe la tregua «Quattro anni fa sollecitavamo più impegno, oggi chiediamo che Provincia e Camera di commercio riflettano sulla loro presenza nella società». Pasotti (Api): «Fallito il progetto in

«Bresciani via dal D’Annunzio»

All’aeroporto di Verona inaugurano oggi il nuovo terminal passeggeri? «Noi non ci saremo». Al D’Annunzio di Montichiari i dipendenti scioperano, preoccupati per lo sviluppo dello scalo e il loro futuro occupazionale? «Hanno ragione i lavoratori a protestare, manifestiamo la nostra piena solidarietà, il nostro cuore sta là con loro». A pronunciare queste parole è Flavio Pasotti, presidente di Apindustria, l’associazione delle piccole imprese. Ieri mattina nella sede di via Lippi a Brescia, Pasotti – affiancato da Luciano Gaburri vice presidente vicario e Francesco Gobbi, segretario – ha annunciato la «fine della tregua» con l’aeroporto bresciano controllato all’85 per cento dai veronesi del Catullo. Le notizie degli ultimi mesi provenienti da Montichiari relative alla progressiva riduzione dei collegamenti e lo sciopero indetto ieri dalle organizzazioni sindacali (ne riferiamo accanto, ndr) hanno convinto l’associazione a scendere in campo. Non usa giri di parole Flavio Pasotti, il fuoco di sbarramento che apre è destinato ad aprire qualche falla. «Quattro anni fa – esordisce il presidente – avevamo posto il problema della mancanza di un piano industriale di sviluppo dello scalo; poi ci hanno chiesto di abbassare i toni, assicurandoci che l’aeroporto aveva un futuro». Quattro anni dopo, lamenta Pasotti, dello sviluppo non c’è traccia, anzi l’anno appena iniziato rischia di essere il peggiore dall’apertura nel 1999 (a Montichiari è rimasto il solo collegamento quotidiano con Londra, soppressi i voli su Roma, via dal 6 giugno anche quelli con la Romania, incerto il rapporto con Ocean Airlines nel settore del trasporto merci). «E con che passivo chiuderanno il 2006?» punge Pasotti. Ma la posizione di Apindustria ora si fa più radicale, dalla partecipazione all’uscita di scena: «Sollecitavamo – ricorda ancora Pasotti – un aumento dell’impegno del capitale bresciano, ma ora chiediamo a Provincia e Camera di commercio di Brescia, azionisti del D’Annunzio con il 15 per cento, di ragionare sulla permanenza in una società che ha fallito il suo piano industriale». E non sarà certo l’arrivo di qualche volo all’ultimo momento a far cambiare analisi all’associazione perchè, lamenta Pasotti «si ha l’impressione che questo sistema non stia comprendendo i cambiamenti in atto». L’offerta di infrastrutture moderne, insiste Pasotti, è decisiva per far crescere il sistema: «Un aeroporto è in grado di attirare risorse, innovazione, ricerche, ma questo sembra non sia stato capito». Il presidente ne ha ovviamente anche per i soci veronesi. C’è «un conflitto d’interessi», visto che detengono il controllo pressochè totale del D’Annunzio con l’85 per cento delle azioni. Pasotti, in sostanza, vuole sapere se a Montichiari il Catullo opera per un piano di sviluppo o per tenere il morso a un potenziale concorrente. Confermata la stima per l’attuale presidente Fulvio Cavalleri, Pasotti insiste nell’affondo: «Dicono che ci vogliono soldi per avere delle compagnie a Brescia, bene li tirino fuori loro, hanno l’85 per cento della società, mettano i fondi necessari, è l’azionista di riferimento che ha il compito di far funzionare l’aeroporto». Una provocazione presidente Pasotti l’uscita dalla società? «Anche, e questo punto andiamo a Roma e chiediamo che la concessione sia messa in gara, i bresciani vadano alla ricerca di soci in grado di gestire un aeroporto e vediamo che cosa succederà. Noi abbiamo avuto il coraggio di cambiare opinione: quattro anni fa pensavamo che sarebbe stato necessario un maggiore impegno finanziario dei bresciani, ora a fronte di questa situazione ci pare inutile continuare un’esperienza che ha fallito il suo progetto industriale». Un invito che approda diritto diritto sui tavoli di Franco Bettoni, presidente della Camera di commercio e di Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia. «Ci troviamo in una situazione stridente. A Verona – conclude Pasotti – inaugurano il nuovo terminal dell’aeroporto e a Montichiari i lavoratori devono manifestare per l’incertezza del loro futuro. Non partecipiamo a feste quando ci sono lavoratori in piazza, è una questione di rispetto». William Geroldi

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