«Il destino dell’ospedale di Castiglione è stato segnato, ma noi lotteremo per fare sì che non venga defraudata la popolazione di servizi importantissimi. Per questo chiediamo a gran voce e con urgenza la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla sanità». Il presidente del comitato per la salvaguardia delle strutture ospedaliere dell’Alto Mantovano Luca Placidi torna allo scoperto per commentare le indiscrezioni di cui è venuto a conoscenza il comitato sull’ospedale. «Pare certo che il progetto degli Ospedali Riuniti vada avanti a grandi passi e che il presidio di Castiglione, come gli altri periferici, sia destinato a sparire, o almeno a ridursi. L’unità coronarica non partirà più – ha detto Placidi – così come il Dea e la nuova ala. Questo significa spreco di denaro pubblico: fino a tre mesi fa si è investito per lo sviluppo, mentre ora si smobilita, mettendo a rischio la presenza del personale ospedaliero e creando una catastrofe per il territorio». E Placidi promette alcune iniziative popolari: «Le scelte che sono state fatte e che pare siano ormai irrinunciabili – ha spiegato – vanno direttamente contro la legge 31 del 1997 (quella che istituiva i presidi e che ne proponeva il potenziamento) e contro il pieno triennale approvato. Questo è sicuramente una scelta penalizzante per Castiglione e totalmente sbagliata. Di questo scempio – ammonisce – ci saranno ripercussioni ad ogni livello, anche amministrativo e politico. Il rischio è quello di una vera e propria sollevazione popolare: il bilancio degli ospedali non si risana con un colpo di spugna di pochi giorni e, tantomeno, costruendo una cattedrale che lascia nel deserto la periferia. Chiediamo quindi con urgenza, la convocazione di un consiglio comunale aperto a Castiglione, nel quale siano invitati i vertici del Poma e dicano che cosa intendono fare per il futuro a Castiglione».
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