Resterà chiusa a lungo la strada Graziani, la «provinciale 8 del Baldo», nel tratto tra Prà Alpesina e Bocca Navene di Malcesine. E non è nemmeno detto che per quest’anno riaprirà, dato che comunque, tradizionalmente, in autunno, la Provincia la vieta al traffico in vista dell’arrivo di ghiaccio e neve.Letteralmente «saltata», con un effetto simile a una sorta di esplosione, durante un violentissimo temporale nella notte tra l’1 e il 2 agosto, è stata scandagliata alla vigilia di Ferragosto dagli artificieri dell’Ottavo reggimento Genio guastatori Folgore di Legnago.Gli specialisti militari, dopo avere constatato come in superficie non ci sia traccia di materiale bellico, hanno auspicato una bonifica «definitiva e sistematica» della zona per essere certi che sottoterra non si celino ordigni inesplosi, residuati bellici. Hanno quindi redatto una relazione che è stata consegnata ai carabinieri della stazione di Malcesine, intervenuti sul posto con il dirigente dell’Unità operativa dissesti idrogeologici protezione civile della Provincia, i vigili del fuoco di Bardolino e l’Avs (Associazione volontari soccorso) di Torri, i quali al più presto invieranno un verbale alla Prefettura di Verona.Per il sindaco di Malcesine, Valente Chincarini, e anche per gli operatori locali questa «moratoria» per il traffico, dai tempi prevedibilmente non brevi, è una disdetta.«È un problema per la viabilità in generale, per i turisti e per i gestori dei bar e ristoranti vicini che, ormai da un mese, lavorano pochissimo. Inoltre», aggiunge, «a settembre sarebbero dovuti partire i lavori di ampliamento della seggiovia Prà Alpesina-Belvedere-Garda e si sarebbe dovuti perciò passare proprio dalla sp8 per portare il materiale in quota. Ora, invece, se la strada non sarà ripristinata a breve, dovranno sfruttarsi vie alternative meno agevoli».La bonifica potrebbe non essere immediata e in ogni caso non si risolverà in due ore come il sopralluogo preventivo del 14 agosto. La zona andrebbe setacciata con molta attenzione in profondità. Anche attivando una procedura d’urgenza, l’intera area verrebbe delimitata e, previa progettazione, sarebbero necessari anche carotaggi per prelevare campioni di terreno e verificare la presunta presenza di esplosivo.«Presumono che la strada sia stata distrutta da un’esplosione, anche molto forte, per cui i controlli s’impongono», allarga le braccia il sindaco, il quale il 14 agosto era sul posto, puntualissimo, e ha seguito, seppur alle debite distanze di sicurezza, l’indagine che non ha rilevato residuati bellici inesplosi (che sarebbero stati subito disinnescati), né parti di essi, o schegge, né fonti magnetiche.Alla notizia, i vertici del Consorzio Funivia Malcesine Monte Baldo proprietario della Seggiavia Pra’ – Alpesina – Belvedere – Garda, che puntano a trasformare l’ impianto monoposto in quadriposto per la prossima stagione sciistica, non fanno drammi.Il presidente Giuseppe Venturini non intende lasciarsi fermare da quei quindici metri di strada chiusa, anche se ovviamente farebbero comodo per passare più agevolmente con le macchine. «Noi auspichiamo che la bonifica non richieda tempi lunghissimi e che, una volta effettuata, la Provincia di Verona ripristini al più presto la viabilità. Altrimenti», fa sapere, “lavoreremo realizzando una teleferica. Del resto è così che in passato si costruivano questi impianti a fune».Un’altra soluzione potrebbe essere quella di passare per Rovereto, Mori, Brentonico con mezzi più piccoli che supererebbero le strette gallerie scavate nella montagna. «Per settembre i lavori devono iniziare per essere operativi già quest’inverno», ribadisce Venturini. Il Consorzio ha già interpellato le ditte per vedere quale farà l’offerta più conveniente. La spesa sarebbe intorno ai 3 milioni di euro, cifra che in parte s’ammortizzerebbe partendo a fine anno. Nel capitolato speciale si considera anche la possibilità di realizzare, appunto, una teleferica.
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Confermate le ipotesi sulla natura dell’esplosione di Bocca Navene: bonifica indispensabile per il sospetto di altri residuati bellici