di Nonostante le 500 licenze, a Salò l’associazione commercianti attraversa forse una delle sue crisi più difficili, tanto che non ha più nemmeno un organismo direttivo. La presidente di qualche anno fa Nirvana Grisi, è diventata assessore, ed ha lasciato la carica a Iris Buffoli. Ma il terremoto del 24 novembre 2004 ha scombussolato tutto. Con l’Ascom provinciale c’è stato uno scontro su alcune richieste (avanzate in loco, e non accolte) per superare il periodo di difficoltà (le aperture festive, per dirne una). Un colpo ulteriore all’accrescere del gelo lo ha dato il caso-Billè. Così la Buffoli ha gettato la spugna, e il direttivo si è sciolto. «Per motivi di scollamento, i rapporti con Brescia sono stati ritenuti non più funzionali e, quindi, chiusi», ha affermato Maurizio Di Sante, ex presidente ed ex assessore. Ora, però, qualcuno sostiene la necessità di rimboccarsi le maniche, e ricostituire un organismo in grado di interloquire con l’amministrazione municipale, magari una sorta di «Associazione delle botteghe». «Esistono grandi potenzialità – – interviene Aurelio Nastuzzo, esponente di spicco di via Fantoni -. Salò è tornata a essere la capitale della Magnifica Patria, un grande centro commerciale che offre cultura, lago e verde. Ma non è pensabile proseguire senza un’associazione». Una spinta e una sollecitazione in tal senso sono giunte pure dall’assessore regionale Franco Nicoli Cristiani che ha invitato a serrare le file e a fare fronte comune, intervenuto a un’assemblea alla Conca d’oro.Nicoli Cristiani si è soffermato sul desiderio di cambiare la normativa riguardante le località turistiche (ben 315, molte delle quali nella cintura attorno alle grandi città) che possono tenere aperti i negozi e i supermercati tutte le domeniche dell’anno. A giudizio di Nicoli Cristiani è il caso di ridurre drasticamente il numero dei paesi da considerare turistici, dando di conseguenza un taglio ai giorni di apertura.Da ultimo il discorso dei Pics, i Piani integrati per la competitività delle piccole e medie imprese commerciali, turistiche, artigianato e di servizi. Il bando uscito in agosto parla di 17 milioni di euro messi a disposizione di tali operatori economici (per qualificare le loro strutture, creare nuovi esercizi, destagionalizzare l’offerta, innovare il prodotto) e degli enti pubblici (per realizzare l’arredo urbano, adeguare le reti tecnologiche, creare percorsi storico-culturali, naturalistici, tematici, sistemi informativi e di segnaletica). Le domande vanno presentate entro il 15 novembre. Intanto l’assessore comunale Grisi sta predisponendo le iniziative natalizie, che dovrebbero coprire l’arco dal 18 novembre al 6 gennaio. Ieri pomeriggio si è svolta un’altra riunione con un gruppo ristretto di esercenti, albergatori e commercianti. L’esperienza 2005 della casette di legno, collocate in vari punti del centro storico, è stata giudicata negativamente e, di conseguenza, non verrà ripetuta. Gli operatori stanno esaminando gli allestimenti da attuare in occasione delle festività, come l’abituale chilometrico tappeto rosso, gli addobbi a terra dei singoli negozi, la diffusione di musiche, le luminarie da collocare sulle barche a vela e sui bordi del lungolago. Per quanto riguarda le manifestazioni collaterali, l’idea è di collocare uno spazio coperto per l’animazione dei bambini (in Fossa o in piazza Zanelli), tenere concertini itineranti, creare punti di ristoro con vin brulè, caldarroste, panettone & zabaione, organizzare sotto i portici del Palazzo comunale week end monografici con specialità enogastronomiche (dolci, grappe, torrone, vini). E, ancora, il discorso dei pacchetti convenienza: soggiorni a prezzi scontati negli alberghi, menu a prezzo fisso nei ristoranti, sconti nelle botteghe, riduzione della tariffe nei parcheggi.
!
Scontro con l’associazione di Brescia che non ha accolto alcune richieste dopo il terremoto di due anni fa. Rapporti tesi con l’Ascom, presidente e direttivo gettano la spugna