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Desenzano adotta la “Carta del bambino in ospedale”

Dalla parte dei più piccoli

Dalla parte dei bambini, vicino ai genitori: è uno dei motti di Abio, l’Associazione per il bambino in ospedale, divenuta partner dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano, in particolare del reparto di pediatria diretto dal dottor Giovanni Bergamaschi. “Abbiamo in qualche modo adottato la Carta del bambino in ospedale – spiega il direttore generale dell’Azienda, dottor Angelo Foschini – perché siamo impegnati nel miglioramento costante, senza soluzione di continuità, delle prestazioni e dei servizi da offrire alla cittadinanza. I bambini, in particolare, vanno seguiti e protetti con attenzione e delicatezza ulteriori, rispetto a quella che si deve a ciascuno”. “Sia chiaro – prosegue Foschini – che non dobbiamo confondere questa nuova iniziativa con quella della terapia del sorriso, che pure siamo stati fra i primi in assoluto ad introdurre nei nostri ospedali e della quale si è abbondantemente parlato. Sono due cose distinte e, riteniamo, egualmente importanti. A Montecroce le portiamo avanti entrambe”.Giova ricordare che la “ratio” della Carta affonda le sue origini in quell’atteggiamento che, fino agli anni ’60, faceva dire all’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – che la pediatria era “un’applicazione della medicina generale ai bambini”. Cioè, si prendevano poco in considerazione i bisogni psicologici del bambino. La svolta è avvenuta a seguito di studi e ricerche compiute, soprattutto all’estero, sugli effetti che l’ospedalizzazione poteva avere sul comportamento dei bambini. In Italia furono determinanti negli anni ’70 seminari, convegni, dibattiti pubblici: attraverso di essi si diffuse la consapevolezza che “l’ospedalizzazione è un fattore di rischio per lo sviluppo psichico del bambino, tanto più grave quanto più piccolo è il bambino”.Per ridurre quanto più possibile questo rischio – spiega Abio – furono elaborati vari documenti: il più diffuso è la Carta di Each (1988), che riassume in dieci punti le raccomandazioni della Risoluzione del Parlamento europeo (maggio 1986). Questa Carta è il documento comune su cui si basa l’attività di 16 associazioni di volontariato attive in altrettanti Paesi europei.Ecco questi dieci punti che sono stati adottati come linee guida all’ospedale di Desenzano: 1. Il bambino deve essere ricoverato in ospedale soltanto se l’assistenza di cui ha bisogno non può essere prestata altrettanto bene a casa o in trattamento ambulatoriale.2. Il bambino in ospedale ha il diritto di avere accanto a sé in ogni momento i genitori o un loro sostituto.3. L’ospedale deve offrire facilitazioni a tutti i genitori che devono essere aiutati e incoraggiati a restare. I genitori non devono incorrere in spese aggiuntive o subire perdita o riduzione di salario. Per partecipare attivamente all’assistenza del loro bambino i genitori devono essere informati sull’organizzazione del reparto e incoraggiati a parteciparvi attivamente.4. Il bambino e i genitori hanno il diritto di essere informati in modo adeguato all’età e alla loro capacità di comprensione. Occorre fare quanto possibile per mitigare il loro stress fisico ed emotivo.5. Il bambino e i suoi genitori hanno il diritto di essere informati e coinvolti nelle decisioni relative al trattamento medico. Ogni bambino deve essere protetto da indagini e terapie mediche non necessarie.6. Il bambino deve essere assistito insieme ad altri bambini con le stesse caratteristiche psicologiche e non deve essere ricoverato in reparti per adulti. Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori.7. Il bambino deve avere piena possibilità di gioco, ricreazione e studio adatta alla sua età e condizione, ed essere ricoverato in un ambiente strutturato arredato e fornito di personale adeguatamente preparato.8. Il bambino deve essere assistito da personale con preparazione adeguata a rispondere alle necessità fisiche, emotive e psichiche del bambino e della sua famiglia.9. Deve essere assicurata la continuità dell’assistenza da parte dell’équipe ospedaliera.10. Il bambino deve essere trattato con tatto e comprensione e la sua intimità deve essere rispettata in ogni momento.

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