venerdì, Marzo 29, 2024
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A una settimana dai roghi al Sesto Senso e alla «Lm House» una certezza e molte ombre

Discoteche incendiate. Si indaga sui mandanti

A una settimana esatta dai roghi che hanno semidistrutto il «Sesto Senso Club» e danneggiato uffici del «Lele Mora House», altra discoteca di Desenzano inaugurata un mese fa, gli investigatori del Commissariato di Desenzano e della Mobile di Brescia hanno dunque dato un volto e un nome al presunto responsabile che avrebbe appiccato il fuoco al locale del manager delle star.«Siamo ovviamente grati alla Polizia – dice Pier Vittorio Belfanti, socio di Lele Mora, impresario mantovano a capo di una dozzina di noti locali – per aver scoperto quello che si presume possa essere il responsabile dell’incendio alla nostra discoteca: ma certamente le indagini non sono terminate, perché la vicenda è tutt’altro che chiarita».Come dire che dietro al pizzaiolo napoletano arrestato ci sarebbe sicuramente un mandante, ipotesi realistica. Ad incastrare l’uomo, che risiede a Sirmione, sarebbero state le immagini registrate di una delle telecamere installate a protezione dell’«Lm House».Quanto al Sesto Senso Club, uno dei titolari, Pier Visioli, ha preferito finora non commentare il disastroso incendio doloso che ha provocato la chiusura del locale su disposizione dell’autorità giudiziaria perché dichiarato «inagibile». Ma sia lui, sia i titolari dell’«Lm House» hanno escluso categoricamente di «essere stati mai minacciati nel passato da estranei».«La preoccupazione è notevole – interviene a sua volta Ezio Rizzi, segretario nazionale dell’associazione agenti mandatari Siae – perché gli incendi hanno danneggiato due notissimi locali della riviera del Garda. Ma comunque non ci risulta che dietro di essi si nasconda l’ombra del racket: gli stessi proprietari lo escludono».Intanto, mentre l’esclusiva nuova discoteca di via Colli Storici, l’«Lm House», può continuare la sua normale programmazione e ad accogliere personaggi noti alle cronache rosa come tronisti, veline, attrici e vip, il locale di via Dal Molin, il Sesto Senso aperto nel 1970 da Puccio Gallo, resta invece malinconicamente chiuso chissà ancora per quanto tempo.

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