lunedì, Ottobre 2, 2023
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È di nuovo emergenza acqua

Una pausa, all’e­mer­gen­za acqua pota­bile, pro­trat­tasi per non più di una gior­na­ta. Ieri mat­ti­na la Gar­da alta, quel­la col­linare che fa da cor­nice al cen­tro stori­co giù a valle in riva al lago, si è nuo­va­mente sveg­li­a­ta con l’in­cubo emer­gen­za, dato che dai rubi­net­ti l’ac­qua ha ripreso ad uscire con il con­tagoc­ce. In par­ti­co­lare, col­pi­ti i res­i­den­ti di via Monte , quel­li delle vie lat­er­ali a destra e a sin­is­tra del­la stra­da che con­duce, lassù, in alto, sul­la col­li­na a Mar­ci­a­ga. Quartiere di ville e res­i­dence che pas­sa sot­to il nome Par­i­oli di Gar­da, per la sua espo­sizione a mez­zo­giorno e con panoram­i­ca sul­l’in­tero gol­fo. Ecco che a dis­tan­za di 24 ore da due insop­porta­bili giorni di sof­fer­ta caren­za di acqua pota­bile, quan­do ormai tut­to sem­bra­va tor­na­to alla nor­mal­ità con la serie di inter­ven­ti all’ac­que­dot­to comu­nale, a non farcela a reg­gere alle aumen­tate richi­este è sta­ta nuo­va­mente la vec­chia pom­pa di pescag­gio. Quel­la da sem­pre con­sid­er­a­ta di emer­gen­za, ma che di fat­to nei momen­ti cru­ciali di con­sumo viene ad assumere il com­pi­to più gravoso, quel­lo di suc­chiare dal lago da sola molto di più di quel­lo che abit­ual­mente fan­no insieme le altre pompe instal­late con il rin­no­va­men­to del­l’impianto di soll­e­va­men­to. Pompe di ridot­ta poten­za, quelle nuove, e per­tan­to non in gra­do di provvedere al fab­bisog­no di una cit­tad­i­na che in questo peri­o­do vede quin­tu­pli­cati gli uten­ti. Sta di fat­to che la vec­chia ma potente pom­pa di pescag­gio, revi­sion­a­ta dopo che nel­la notte di domeni­ca scor­sa ave­va abdi­ca­to per il trop­po sfor­zo, è anda­ta nuo­va­mente in tilt ripor­tan­do nuo­va­mente buona parte di Gar­da in sta­to di emer­gen­za. A protestare ques­ta vol­ta non sono sta­ti gli alber­ga­tori che domeni­ca e lunedì scor­so si era­no trovati in una situ­azione non cer­to delle migliori, con i cli­en­ti che minac­cia­vano di abban­donare gli alberghi, ma i res­i­den­ti del­la zona alta, per via del ser­ba­toio di local­ità Molinet rimas­to qua­si del tut­to vuo­to. «Meno male che ques­ta vol­ta non siamo sta­ti pre­si alla sprovvista», si gius­ti­f­i­cano al cen­tro ecolo­gia e manuten­zione del Comune. Infat­ti i tec­ni­ci, con­sapevoli che pri­ma o poi il vec­chio motore avrebbe cedu­to e che ser­vivano un paio di giorni per pot­er con­tare su quel­lo nuo­vo, per tem­po han­no aller­ta­to l’Amia di Verona, pronta a inter­venire in caso di neces­sità con le auto­bot­ti. Cosa ver­i­fi­cat­a­si ieri mat­ti­na, con il mez­zo del­l’Amia arriva­to pun­tual­mente a Gar­da ma uti­liz­za­to solo parzial­mente. In quan­to nel con­tem­po, arriva­to il nuo­vo motore, imme­di­ata­mente sono ripresi i lavori per met­tere in fun­zione il vec­chio impianto che pesca diret­ta­mente a lago. «L’e­mer­gen­za acqua ha mes­so in evi­den­za», fa pre­sente il sin­da­co Davide Bendinel­li, «come il nuo­vo impianto real­iz­za­to soltan­to tre anni or sono risul­ti sot­todi­men­sion­a­to rispet­to alle esi­gen­ze attuali di Gar­da. Ora, con entram­bi gli impianti in fun­zione, sarà pos­si­bile far fronte ai con­su­mi idri­ci forte­mente aumen­tati in questo peri­o­do di sic­c­ità e di cal­do anche per via del­l’u­ti­liz­zo del­l’ac­qua per innaf­fi­are orti e gia­r­di­ni e per i bisog­ni legati al tur­is­mo». Il Comune comunque ha già approva­to un prog­et­to esec­u­ti­vo per attin­gere dal lago, a una pro­fon­dità di 50 metri, una mag­giore quan­tità di acqua nec­es­saria, in casi di emer­gen­za, a man­tenere sem­pre ben for­ni­ti i tre ser­ba­toi: quel­lo cen­trale di local­ità Pig­no e soprat­tut­to quel­lo in val dei Moli­ni e in local­ità Molinet.

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