giovedì, Maggio 2, 2024
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Oggi e domani in castello la vetrina dei prodotti biologici. Un’occasione per riflettere sullo sviluppo del territorio

Festa a tavola senza pesticidi

Una sagra per degustare e divertirsi, ma anche per riflettere sulle emergenze del territorio e su un modello di sviluppo che spesso si rivela poco rispettoso dell’ambiente e dei consumatori: questo il senso della «Festa in castello in una sera d’estate», l’iniziativa che stasera e domenica terrà banco nel castello di Polpenazze proponendosi come un weekend all’insegna del biologico e delle colture pulite. Saranno due giorni fitti di appuntamenti culturali, di degustazioni, di dibattiti sul senso di una scelta, quella a favore del biologico, che è ormai definitivamente uscita dalla nicchia ideologica nella quale è stata confinata per tanti anni per diventare un fenomeno commerciale. Il mercato del bio cresce ogni anno a ritmi del 20%, inimmaginabili per qualsiasi altro comparto alimentare: secondo alcuni studi di settore, entro il 2005 il biologico rappresenterà l’8% del totale dei consumi e circa il 10% delle superfici agricole europee saranno coltivate senza l’utilizzo di pesticidi. Anche nella provincia di Brescia il numero delle aziende biologiche cresce anno dopo anno, e attualmente non è lontano dalla soglia delle 200 unità. E’ insomma in atto un processo di riconversione propiziato dalla domanda delle fasce di consumatori più evoluti, attenti alla salute e alla qualità dei cibi, e soprattutto molto spaventati dai continui allarmi che negli ultimi anni sono rimbalzati nelle cronache, da mucca pazza ai polli alla diossina. La festa di Polpenazze, giunta alla terza edizione, rifletterà su tutto questo proponendo anche un modello alternativo di consumo e di cultura, offrendo la possibilità di acquistare prodotti certificati e allestendo stand gastronomici dove verranno proposti piatti tipici preparati con materie prime biologiche al 100%. «Le manifestazioni gardesane che d’estate si rivolgono ai turisti sono tante, ma la nostra è una proposta diversa – spiega Marino Bortolotti, uno degli organizzatori -. Abbiamo voluto organizzare una festa capace di essere stimolo di riflessione. Ma sempre una festa, perché non abbiamo voluto abbandonare i ritmi della sagra popolare con lo spiedo e lo spettacolo di musica serale, lanciando allo stesso tempo l’invito a meditare su alcuni temi della cultura gardesana, elaborata da chi vive ed opera nel nostro territorio». Cultura che, ne sono sicuri gli organizzatori, non può non trovare un aggancio con la coltura biologica, che ha l’obiettivo di continuare le tecniche agricole tradizionali, a vantaggio del nostro territorio, in una prospettiva di qualificazione del territorio come nicchia ecologica di produzioni tipiche, olio e vino in particolare. La festa comincia oggi alle 16 con l’apertura del biomercato e con la mostra collettiva dei pittori della Valtenesi. Alle 18 «L’inventore dei sogni», racconto teatrale per ragazzi dai 7 ai 70 anni, alle 19 apertura dello stand biogastronomico e alle 21 «Hosteria e Poesia», servizio ai tavoli di poesie e musiche bresciane con la compagnia Viandanze. Domani il mercatino apre alle 9.30, alle 11 dibattito in aula consiliare sul tema «Agricoltura tra Ogm e Biologico» con Gianni Tamino, biologo dell’Università di Padova, Silvano Delai, presidente dell’associazione La Buona Terra e Gaetano Vertova dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione, uno dei nove enti accreditati dallo Stato a certificare i prodotti biologici. A mezzogiorno biopranzo solo su prenotazione, alla sera stand gastronomico e cantastorie in castello.

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