Gienne Aprile 2024

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    …Potrebbe piovere

    Più o meno di questi tempi, un anno, fa eravamo in piena emergenza per la mancanza di acqua nel Garda: livelli bassi, assenza di precipitazioni e conseguente siccità. Un argomento che ha trovato ampio spazio anche a livello internazionale e annessi problemi diplomatici, vedi barche sospese ad esempio.
    La situazione è radicalmente cambiata.
    Adesso l’emergenza è diventato l’eccessivo numero di precipitazioni: troppa acqua in un breve lasso di tempo si è riversata nel lago. Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni in diversi articoli nelle scorse edizioni. Gestire una situazione in cui si rimbalza da un’emergenza all’emergenza opposta sicuramente non è un esercizio semplice e qualcuno deve prendersi la responsabilità di prendere decisioni importanti.
    Il problema è che questo qualcuno effettivamente non esite. Esistono vari enti che possono prendere indipendentemente decisioni per la loro competenza e per la parte di territorio che gli compete. Poi ci sono riunioni in cui si cerca di contemperare le esigenze di tutti, dal bacino del Sarca al Po. Manca una sovranormativa efficace per coordinare tutte le realtà coinvolte: tre regioni, quattro province, autorità di bacino, consorzi ecc., alla fine solitamente si giunge a delle decisioni basate più che altro sul buon senso e sull’assunzione di responsabilità.
    Nelle scorse settimane abbiamo assistito a una serie di polemiche relative all’apertura della galleria Adige – Garda in cui uno di questi soggetti, nonostante il disaccordo di altri attori, ha completato le operazioni che aveva programmato. Un’operazione che ha comportato un innalzamento del livello del lago trascurabile, ma il vero problema non è stato il quanto ma il come.
    Questa vicenda ha riproposto in tutta la sua concretezza il vero grande nodo mai sciolto della gestione lago di Garda: la mancanza di un sistema di regolamentazioni che tuteli prima di tutto l’interesse dell’intero sistema gardesano, dal Sarca al Po e poi, di conseguenza, le viarie realtà che lo compongono.
    Il Garda è un sistema fragile, non tanto in sé, ma rispetto alle popolazioni che ci vivono: il lago sta benissimo, siamo noi che ci viviamo che ogni tanto abbiamo qualche problema, proprio per questo è nostro interesse che resti il più ospitale possibile.
    Una delle conseguenze sicuramente negative di queste settimane piovose è stata appunto il manifestarsi della fragilità del sistema viabilistico. Da Riva a Desenzano non si contano le frane e gli smottamenti e se in alcune zone si possono trovare strade alternative, in altre, soprattutto nell’alto Garda, le alternative non ci sono: se chiude la gardesana le distanze si dilatano enormemente.
    Potrei concludere reinterpretando una celebre frase quindi: “Potrebbe andare peggio”… “potrebbe piovere”, ancora.

    184° Gienne - Aprile 2024

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